SOS piante

di Andrea Mallamo

La Fao ha dichiarato il 2020 l’Anno internazionale della salute degli organismi vegetali. Una questione che coinvolge il nostro territorio molto più da vicino di quanto si pensi

di Marco D. Introini

Producono il 98% dell’ossigeno del pianeta. Oltre a 8 dei nostri cibi su 10. Ecco perché bisogna che, tra la popolazione mondiale, cresca la consapevolezza della necessità di proteggere gli organismi vegetali. Proprio con questo obiettivo la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) ha lanciato il 2020 come l’Anno internazionale della salute delle piante.

I parassiti sbarcano all’aeroporto della brughiera

Il cambiamento climatico e le attività umane stanno alterando gli ecosistemi, riducendo la biodiversità e creando condizioni ideali per lo sviluppo di parassiti. Allo stesso tempo, nell’ultimo decennio il volume dei viaggi e del commercio internazionale è triplicato e può diffondere rapidamente malattie e parassiti in tutto il mondo, causando gravi danni alle piante autoctone e all’ambiente.

Anche nel Varesotto ci accorgiamo da tempo come questo accada: la presenza di un aeroporto intercontinentale, qual è Malpensa, ha infatti portato essenze e parassiti che non si erano mai visti dalle nostre parti.

Ambrosia, un tormento annunciato

Chi soffre di allergia all’ambrosia, per esempio sa che è arrivata dalle nostre parti, proveniente dal Nord America, negli anni Ottanta e si è diffusa con grandissima rapidità, in quanto ha trovato un ecosistema molto simile al proprio. Eppure era ben risaputo che l’ambrosia fosse una delle prime cause di malattie respiratorie nel continente di provenienza.

Dal Giappone al Ticino, il coleottero che divora il verde

Di recente è comparsa anche la popilla japonica, un coleottero particolarmente aggressivo originario del Giappone. È stata rinvenuta per la prima volta nell’Europa continentale nell’estate 2014 in Italia nei pressi del Ticino su entrambe le sponde (in Lombarda e in Piemonte), e la zona infestata si è progressivamente allargata. Attacca e distrugge foglie, fiori e frutti delle piante, ma pure – in forma larvale – i prati erbosi. Nell’estate scorsa a parecchi sarà capitato di vedere le proprie piante ridotte a uno scheletro nel giro di pochi giorni, e la lotta a questo insetto, fra l’altro, è parecchio difficile. Questi due semplici esempi che vi ho portato, servono a darvi un’idea della dimensione del problema.

Il nuovo passaporto delle piante

Proteggere le piante da malattie e parassiti è molto più economico che affrontare le emergenze fitosanitarie. Spesso le malattie e i parassiti delle piante sono impossibili da debellare e la loro gestione è lunga e costosa.

A partire da quest’anno vedrete stampato sui vasi delle piante che acquisterete il numero del “passaporto delle piante”, che serve a tracciarne la provenienza e rendere quindi più facile il monitoraggio della diffusione dei patogeni.

No ai souvenir vegetali

Ma cosa possiamo fare noi per cercare di evitare la diffusione di parassiti e malattie crittogamiche? Per esempio evitare di portare con noi piante e semi al rientro da una vacanza: cerchiamo di lasciarli nel luogo d’origine, non dimenticando che per alcune essenze è anche vietato lo sradicamento.

Attenzione agli acquisti online

La Fao raccomanda anche di prestare attenzione agli acquisti online, quando non si è particolarmente certi dell’affidabilità del venditore. Quella che ci può sembrare un’innocua piantina, infatti, in realtà può essere il veicolo di diffusione di un parassita in grado di danneggiare le piante di casa a cui siamo affezionati.

Occhio ai prodotti chimici

Raccomando poi, in caso di attacchi di parassiti o patogeni, un uso controllato e ponderato dei prodotti chimici: rispettate i dosaggi ed evitate trattamenti su piante destinate all’alimentazione. In tal caso, ne va di mezzo direttamente anche la nostra salute.

in foto: Uno scorcio del parco di Villa Ormond a Sanremo

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