Va(rese) che sport! [VIDEO]

di Andrea Mallamo

Con l’economista Massimiliano Serati, che fu tra i primi a vedere il territorio come una grande palestra a cielo aperto, la trasmissione Varese, diamo i numeri ha analizzato le ragioni del primo posto del Varesotto nel più recente indice di sportività stilato da Il Sole 24 Ore

di Chiara Milani

Che la provincia di Varese sia la numero 1 per indice di sportività è una notizia che abbiamo letto qualche mese fa su Il Sole 24 Ore. Che cosa però ciò significhi concretamente, è bene cercare di capirlo meglio. Lo facciamo chiedendolo a uno dei primi esperti che, nei cosiddetti “tempi non sospetti”, credette nella potenzialità della vocazione sportiva del territorio

Tutto quanto fa Sport System

Sport System è l’insieme di tutto ciò che in qualche modo gravità intorno alla pratica sportiva sia nella sua dimensione appunto di benessere fisico e di esercizio fisico, e in questo caso parliamo di quasi 35 milioni di praticanti nel nostro Paese, sia nella sua dimensione di natura economica e qui dati sono davvero eclatanti, perché parliamo di quasi 75 mila imprese che operano nel campo dell’organizzazione di eventi piuttosto che della gestione di società sportive, 10 mila aziende produttrici di attrezzature abbigliamento e strumenti tecnici per lo sport e un volume d’affari che cuba intorno ai 100 miliardi di euro e quindi pesa sul Pil in maniera considerevole, diciamo più del 3,5 % in Italia”, spiega Massimiliano Serati, docente universitario a capo della Ricerca della Liuc Business School e opinionista della trasmissione Varese, diamo i numeri.

I nostri assi nella manica

Ma quali sono gli assi nella manica del Varesotto, per riuscire a scalare fino in cima la classifica delle province italiane? “Io non sono molto stupito: molti anni fa, prima ancora che diciamo la grande progressione turistica di Varese partisse, io descrivevo il territorio come un grande impianto sportivo all’aperto, perciò non sono sorpreso dai risultati finora raggiunti”, risponde il nostro interlocutore, che prosegue: “L’eccellenza varesina, certificata dal primo posto nella graduatoria del Sole 24 Ore, è attribuibile a diversi fattori: il territorio si difende bene sia sul piano degli impianti sia su quello del radicamento delle società sportive e quindi esiste un elemento anche di storicità”. Ma c’è di più. “La grande performance di quest’ultima tornata di valutazioni è legata ai risultati degli atleti varesini, con due aspetti che a me piace sottolineare: da un lato quello dello sport femminile e dall’altro quello dello sport paralimpico”, evidenzia lo studioso, incalzando: “Mi piace osservare questi due aspetti perché da questo punto di vista c’è un segnale di forte modernità, attenzione e sensibilità sul territorio nella crescita degli sportivi”.

Una provincia su due ruote

C’è poi un altro valore aggiunto da considerare. Perché la possibilità di praticare sport oggi è sempre più una leva di promozione turistica. Lo sa bene la nostra provincia, che da anni investe su questo settore con molteplici iniziative, tra cui #varesedoyoubike, presentata anche all’ultima BIT, la Borsa internazionale del turismo. “Le iniziative negli ultimi dieci anni per promuovere il turismo sportivo a Varese sono state numerose e in buona parte raccolte sotto il cappello della Varese Sport Commission, che diciamo è una proposta di governance complessiva portata avanti dalla Camera di Commercio”, racconta il professore: “Per quanto riguarda poi nelle specifico i ciclisti, i numeri che hanno garantito questa forte attrattività sono importanti. Parliamo infatti di 500 km di percorsi sul territorio, dei quali circa un quinto certificati, con un’ampia varietà. Possiamo infatti contare su 15 guide dedicate, come pure punti di ristoro e di supporto tecnico a chi si avventura per il territorio in bicicletta”. 

Gradimento in crescita

Tutti numeri che certificano il grande sforzo che il territorio ha fatto per rendersi attrattivo, con un riscontro da parte della domanda, quindi della fruizione turistica, che ogni anno viene confermato in crescita dai dati analizzati dall’ente camerale di piazza Monte Grappa. Oggi, insomma, possiamo tutti gli effetti definirci una provincia dello sport. 

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Italia

12

Secondo i dati dell’Osservatorio sullo sport system italiano di Banca Ifis, prima della pandemia la spesa per turismo sportivo era pari a 2 miliardi di euro

43%

L’Istituto nazionale ricerche turistiche ha stimato che il ,55% dei turisti sportivi, una volta giunti a destinazione, si dedichino anche a escursioni e gite

28%

Sempre secondo l’Isnart, il 27,9% dei turisti sportivi si concede anche visite ai centri storici, il 22,6% ad attività di benessere e il 12% allo shopping

9,5%

La degustazione di prodotti enogastronomici locali è un’altra attività che piace ad almeno un turista sportivo ogni dieci che visitano un territorio

 

Estero

 

16

Da 16 anni, cioè dal 2006, l’Unione europea riconosce il contributo significativo dello sport all’economia continentale

6

Secondo l’UE, le ricadute positive dello sport riguarderebbero 6 settori: crescita, occupazione, salute, sviluppo dei territori, turismo e integrazione sociale

800

Secondo la European Travel Commission, lo sport genera dai 12 ai 15 milioni di arrivi annui, per un fatturato complessivo attorni agli 800 miliardi di euro

10%

La crescita dell’economia generata dallo sport è costante e ha portato questo ambito a costituire ormai il 10% dell’intera industria turistica internazionale

 

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