Pollice verde

di Andrea Mallamo

L’Associazione italiana dei centri di giardinaggio si è ritrovata alle Ville Ponti di Varese per l’assemblea nazionale, che ha riunito operatori del settore e istituzioni. Abbiamo intervistato il vice presidente, Davide Michelini

di Chiara Milani

Varese e la Lombardia fanno scuola in termini di giardinaggio. Lo dice l’associazione che riunisce i garden center italiani, a cui aderiscono 120 centri, ubicati soprattutto nel Nord Italia, con 60 aziende sostenitrici. 

A gennaio, i gardenisti del Belpaese si sono riuniti a Ville Ponti, con una due giorni all’insegna del verde per coltivare ulteriormente la cultura green tra gli addetti ai lavori e non solo. Come ci spiega il vice presidente, Davide Michelini.

Perché avete scelto Varese?

Perché è la Città Giardino, ha da sempre investito nel verde pubblico con un gran numero di parchi ben curati che sono un fiore all’occhiello per la sua comunità, ma anche per il nostro settore. Inoltre è stata una delle prime città a mettere ordine nella normativa urbanistica in materia di centri di giardinaggio, facendo scuola in questo campo. Senza contare che la Regione Lombardia ha approvato una legge regionale di inquadramento dei garden center. La nostra associazione è nata nel 2012 e questa è stata la nostra prima assemblea nazionale qui, ma avevamo già svolto qualche incontro territoriale, anche perché tra i fondatori c’è il varesino Giacomo Brusa, senza contare la giovane Valentina Ceriani, il cui Ecopark nel Saronnese ha anche vinto uno dei premi che abbiamo assegnato. Devo dire che tutto ciò, unito alla bellezza della cornice delle Ville Ponti con il loro parco secolare, sono stati un ottimo biglietto da visita e abbiamo ricevuto molti complimenti sia per la location, sia per il contenuto dell’incontro.

Qual è il messaggio principale che avete voluto lanciare?

Il nostro settore è relativamente giovane, ma in crescita. Bisogna unire le forze per essere protagonisti di un’economia che sta cambiando: c’è un’esigenza di conversione ecologica che vuole che si sia più green nei fatti e noi che vendiamo piante vogliamo essere protagonisti di questo cambiamento che associa all’idea del verde non più soltanto quella di bello, ma anche di ciò che fa bene a polmoni, psiche, umore, tutto… Non è un caso che le azioni benefiche delle piante siano studiate sempre più.

Questo è l’anno internazionale della salute delle piante…

Sì, nel convegno pubblico abbiamo anche parlato della normativa fitosanitaria appena entrata in vigore, che è più attenta e restrittiva e vuole tracciare la filiera che seguono le piante. Noi vogliamo farci trovare aggiornati e pronti a cogliere la sfida della sicurezza ambientale: sciagure come la popilia japonica in Lombardia, il punteruolo rosso in Liguria o il tarlo asiatico in Piemonte ci auguriamo tutti di non doverle subire più. Ecco perché è importante sensibilizzare gli utenti verso acquisti verdi sicuri. Noi in questo siamo il soggetto principale, senza voler attaccare altre situazioni, però ci sono attori del mercato che vendono piante senza sapere. Serve competenza, professionalità, sicurezza, coscienza.

Martin Kater, professore di Genetica all’Università degli Studi di Milano e direttore dell’Orto botanico di Brera, ci ha detto che in Italia vendono vendute piante che sono nella loro black list

C’è da fare un riordino nel settore, aumentando la consapevolezza riguardo non soltanto alle piante, ma anche ai concimi e ai fitofarmaci. Ecco perché con il Distretto florovivaistico Alto Lombardo e l’Associazione nazionale vivaisti esportatori supportiamo la certificazione Viva i fiori (legata alla produzione florovivaistica sostenibile italiana, ndr) ed ecco anche perché con la Fondazione Minoprio abbiamo intrapreso da tre anni un percorso formativo. Con lo stesso impegno, all’assemblea nazionale a Varese abbiamo invitato e siamo stati lieti di vedere la presenza di rappresentanti istituzionali locali, regionali e nazionali, oltre ad ascoltare belle storie imprenditoriali: cerchiamo di essere all’avanguardia, non soltanto nel business, ma per creare una cultura del verde che educhi alla sostenibilità ambientale, nell’ottica di un consumo consapevole.

in foto: Il consiglio direttivo riunito alle Ville Ponti di Varese per l’assemblea nazionale dell’Associazione italiana dei centri di giardinaggio

 

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