Turisti “al fresco”

Dove sfuggire al grande caldo

di admin

Niccolò Comerio, ricercatore della Liuc Business School, analizza l’impatto climatico sulla scelta delle vacanze, spronando il nostro territorio a giocarsi gli “assi nella manica” che ha a disposizione in questa partita

di Niccolò Comerio

Temperature da record

Con 0,9 gradi al di sopra delle medie del periodo 1991-2020, il 2022 si è aggiudicato la medaglia d’argento nella lista degli anni più caldi della storia recente. Inoltre, la probabilità di ottenere nuovi record di temperature, sia a livello globale sia in Europa, è destinata ad aumentare di anno in anno, a causa della crescita continua dei livelli di gas serra nell’atmosfera. Infine, stiamo per entrare in una fase caratterizzata dal fenomeno conosciuto come El Niño, l’oscillazione climatica nel Pacifico che si verifica regolarmente in cicli da 3 a 5 anni, e che è in grado di portare a ulteriori massimi di temperatura a livello globale.

…ma anche viaggiatori!

Nuovi record si prospettano anche per il settore turistico italiano, destinato a superare nel corso del 2023 i livelli pre-pandemici. A dirlo è la nota previsionale Tourism Forecast 2023 di Demoskopika, secondo cui si assisterà a un aumento di oltre il 12% dei pernottamenti rispetto all’anno passato, raggiungendo i 442 milioni, il valore più alto di sempre. Quanto agli arrivi, se ne potrebbero registrare quasi 127 milioni (di cui 61 milioni di stranieri), il terzo dato più elevato nella storia, dopo i 128 milioni del 2018 e 131 milioni del 2019, con un rialzo di poco più dell’11% sullo scorso anno.

Una performance di tale portata eserciterà un effetto traino anche sulla spesa turistica che, in valori assoluti, sfiorerà la soglia degli 89 miliardi di euro, in crescita di quasi il 23% rispetto ai dodici mesi del 2022.

Voglia di aria fresca e natura

Guardando ai mesi estivi, tra i viaggiatori cresce la voglia di natura e di aria fresca, forse anche nel tentativo di sfuggire all’attesa calura.

Secondo i dati dell’Osservatorio del Turismo di Human Company, in collaborazione con Thrends, società specializzata in analisi e strategie nel settore, saranno 56,6 milioni le presenze stimate per il turismo outdoor dell’estate 2023, che si candida così ad essere una delle migliori degli ultimi 10 anni. Già nel 2022, sia per i viaggiatori domestici sia stranieri, il patrimonio naturalistico del Belpaese era risultato essere la prima motivazione alla base di una vacanza, prendendo il posto del classico binomio Italia-arte, sceso in seconda posizione. Secondo il presidente di Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) si tratta di una tendenza ormai consolidata nel settore turistico post-pandemico, che lascia più spazio alle piccole eccellenze del territorio, con gite ed escursioni alla scoperta di borghi e aree interne meno gettonate.

Gli impatti del new normal climatico 

È probabile che il susseguirsi di continue ondate di calore cambierà sempre più le modalità di viaggio, soprattutto in Europa, un’area geografica che i climatologi descrivono come un hot spot.

Al riguardo, già nel mese di agosto dello scorso anno il New York Times pubblicò un articolo dal titolo emblematico: Stockholm Instead of Rome? October Instead of July? (Stoccolma invece di Roma? Ottobre invece di luglio?). Per fuggire dalle temperature record arriveremo a scegliere destinazioni alternative, magari preferendo “Stoccolma invece di Roma”; oppure anticiperemo o ritarderemo di qualche settimana le ferie, per evitare di viaggiare nei periodi più caldi, talmente caldi da rendere quasi invivibili grandi città, come Roma, Firenze o Milano.

Viva il Nord

In questo new normal climatico il Nord Europa ne uscirà certamente avvantaggiato, grazie alla combinazione di paesaggi incontaminati, pochi assembramenti di visitatori e assenza di afa opprimente. Lo stesso discorso varrà per le località di montagna, internazionali e non: se, da un lato, l’innalzamento delle temperature ridurrà le opportunità per il turismo invernale, dall’altro le vette diventeranno il rifugio ideale per prendersi una pausa dal caldo torrido delle città.

La provincia di Varese non può stare a guardare

Anche nella nostra provincia, caratterizzata da un importante patrimonio naturale e paesaggistico, il binomio tra paesaggio e turismo “al fresco” potrà costituire un elemento di rilevante centralità negli anni a venire. Sarà importante, quindi, favorire una concezione dell’ambiente come risorsa e fattore di sviluppo locale, il tutto in una logica di maggiore responsabilità e sostenibilità.

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