È giustizia politica?

La condanna di Marine Le Pen e la decisione del Consiglio Costituzionale guidato da Richard Ferrand, alleato di Macron, sollevano accuse di discrezionalità e influenze politiche contro la leader dell’RN.

di Redazione VM

Il 31 marzo 2025, Marine Le Pen è stata condannata per appropriazione indebita di fondi europei, con un divieto immediato di candidarsi per cinque anni. Una decisione del Consiglio Costituzionale, presieduto da Richard Ferrand, stretto alleato di Emmanuel Macron, ha reso possibile questa esclusione, alimentando sospetti di giustizia politica.

La condanna di Marine Le Pen è definitiva?

 

No, il 31 marzo 2025 il tribunale di Parigi ha condannato Le Pen a 4 anni di carcere (2 sospesi, 2 agli arresti domiciliari), una multa di 100.000 euro e 5 anni di ineleggibilità immediata per aver usato fondi europei per il suo partito tra 2004 e 2016. La pena detentiva è sospesa in attesa dell’appello, ma l’ineleggibilità è attiva subito.   

 

 

Cos’ha deciso il Consiglio Costituzionale?

Il 28 marzo 2025, il Consiglio, guidato da Richard Ferrand, ha stabilito che l’“esecuzione provvisoria” dell’ineleggibilità è costituzionale, permettendo di escludere un politico dopo una sentenza di primo grado, senza attendere l’appello. Questo ha aperto la strada al divieto di Le Pen per il 2027.

Perché si parla di discrezionalità?

La legge francese consente ai giudici di decidere se una pena, come l’ineleggibilità, è applicata subito. Ferrand, come Presidente del Consiglio, ha avallato questa discrezionalità, suscitando critiche per la rapidità e l’impatto politico contro una rivale di Macron.

Chi è Richard Ferrand e quali sono i suoi legami con Macron

Ferrand, 62 anni, è un fedelissimo di Macron. Ex socialista, ha fondato La République En Marche (LREM) come Segretario Generale (2016-2017), guidato il gruppo LREM all’Assemblea Nazionale e presieduto la stessa (2018-2022). Nominato da Macron al Consiglio Costituzionale a febbraio 2025, è entrato in carica l’8 marzo dopo un voto parlamentare controverso, salvato dall’astensione del RN. Fino a novembre 2024, era nel consiglio esecutivo di LREM, proponendo nel 2023 un terzo mandato per Macron.

Qual è la situazione giudiziaria attuale?

Le Pen è libera, la detenzione è sospesa, ma l’ineleggibilità la esclude dal 2027, salvo un ribaltamento in appello, che potrebbe richiedere anni. Il Consiglio ha rafforzato la sentenza con la sua decisione del 28 marzo.

Cosa dicono i sondaggi per il 2027?

Un sondaggio Ifop (marzo 2025) dava Le Pen al 34-37% al primo turno. Dopo la condanna, Odoxa-Mascaret (31 marzo) indica che il 66% non vede il RN indebolito, ma il sostituto Jordan Bardella convince solo il 25%.

È giustizia politica?

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