Senza guinzaglio

di Andrea Mallamo

di Sabrina Giussani

Mai come in questo periodo sentiamo il bisogno di stare all’aria aperta, tornare a sgranchirci le gambe e osservare il mondo che ci circonda. Sabrina Giussani, presidente senior di Sisca (Società italiana scienze del comportamento animale), spiega ai nostri lettori come uscire con il proprio cane

La passeggiata è un’iniezione di energia che ci fa stare bene. E’ il momento più importante anche della giornata del cane: un giardino, anche di grandi dimensioni, non può sostituire il “giretto”. Uscire nell’ambiente esterno permette al cane di realizzare un’esperienza sempre diversa, poiché cambiano gli odori, gli oggetti da esplorare, i cespugli da perlustrare. Inoltre, durante la passeggiata, l’animale incontra “gli amici” con cui giocare e percorrere alcuni tratti di strada in compagnia, altre persone e così via. Il cucciolo deve conoscere il mondo esterno fin dall’adozione, poiché la capacità di apprendere è massima durante i primi mesi di vita. Le passeggiate devono durare mezz’ora circa, visto che il piccolo si stanca rapidamente e ha bisogno di riposare in un luogo tranquillo per elaborare le informazioni raccolte. Una volta diventato adulto, il cane può seguire la famiglia realizzando escursioni anche di lunga durata. Variare l’itinerario della passeggiata e condurre l’animale in città, nel bosco, sulle rive di un fiume, in spiaggia, sulla neve e così via permette al cane di raccogliere informazioni che allenano l’olfatto, la vista, l’udito e il tatto.

Niente paura

Qualora il piccolo o il cane adulto avessero paura di un oggetto, è necessario che la famiglia umana lo supporti. Per raggiungere questo obiettivo possiamo sfruttare una componente dell’apprendimento sociale: quando manipoliamo qualcosa, per esempio, attiriamo l’attenzione del cane, che lo esplorerà osservandolo con attenzione, toccandolo e annusandolo.

Due passi in coppia

La pettorina, a forma di H o norvegese, consente al cucciolo e al cane adulto di perlustrare ed esplorare in sicurezza senza essere “strattonato” dal guinzaglio. È opportuno evitare l’utilizzo di collari a scorrimento, perché imparare a camminare insieme è un apprendimento complesso che si realizza nel tempo. È necessario costruire una relazione con il cane di buona qualità, così da diventare una “vera coppia”. Tale relazione deve essere fondata sulla capacità di comunicare e comprendersi, sul rispetto delle reciproche necessità e fabbisogni, sul riconoscimento delle difficoltà e sul reciproco sostegno.

Foto: Sabrina Giussani

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