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di Andrea Mallamo

La resilienza immortalata per VareseMese da Claudio Argentiero, presidente dell’Archivio fotografico italiano

di Chiara Milani

I ricordi, gli affetti rintracciabili negli album e nelle foto sparse nei cassetti, una mascherina che porta alla mente l’emergenza Coronavirus e una fotografia di un quadro famoso che ci osserva e ci consente di sognare il ritorno alla normalità. Ma anche una vecchia cartolina augurale riferita alla Pasqua e un albero con le prime foglie e i primi fiori, unendo così l’augurio alla voglia di rinascere, attraverso la natura. E’ la foto-simbolo di resilienza creata per VareseMese da Claudio Argentiero, presidente dell’Archivio fotografico italiano

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Peraltro pure Argentiero sta utilizzando questo periodo di lockdown per fare ordine tra le immagini di una vita. Così, ne ha selezionate alcune tra ricordo e rinascita che potrete ammirare sul nostro sito internet.

Quarantena in foto

Non soltanto. Con la nona edizione del Festival fotografico europeo posticipata a data da destinarsi a causa della pandemia, l’Afi ha comunque trovato il modo per diffondere cultura tramite un’iniziativa social chiamata Quarantena in foto: “In questo frangente di ritiro obbligato, più che motivato e necessario, in attesa di poter tornare fisicamente alle mostre e ad incontrarci, attingendo dal nostro preponderante archivio, abbiamo pensato di proporre quotidianamente un autore, italiano o internazionale, con una selezione di immagini brevemente commentate, da condividere con quanti amano la fotografia”. Dal lavoro del fotografo varesino Franco Pontiggia agli scatti di fotografi cinesi dedicati al mondo sanitario, dal mare in bianco e nero di Caterina Bruzzone all’estetica che si fonde con l’etica nel lavoro di Emanuela Colombo Chickens – Preserving Biodiversity. 

L’appello

Fino allo scrigno di 20mila immagini di Rosario Labozzetta, detto Sarino, cugino di Anna Maria Habermann e bustocco d’adozione. Un patrimonio donato all’Archivio fotografico italiano, che lo sta selezionando e che invita altri cittadini a donare loro eventuali collezioni iconografiche, affinché entrino a far parte della collezione di Afi. In fondo, in queste settimane di isolamento in tanto stanno ripulendo vecchi armadi, soffitti e cantine. Rispolverando, tra i ricordi di famiglia, anche tante fotografie, magari ereditate. Se ci sono collezioni, ma in casa non c’è spazio, anziché buttarle, potete donarle a chi di certo le conserverà e cercherà di valorizzarle. Anche questo è, in fondo, un piccolo gesto all’insegna della resilienza.

In foto: La resilienza vista da Claudio Argentiero – by Afi

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