Adrenalina per famiglie

di Andrea Mallamo

di Chiara Milani

Giuseppe Ira, presidente dell’associazione italiana che raggruppa queste realtà, spiega perché il regno del divertimento (non) ha perso il sorriso.

A tema, acquatici, faunistici, avventura: ce n’è davvero per tutti i gusti. Sono oltre 230, infatti, i parchi permanenti italiani. Un’iniezione di adrenalina, divertimento e buonumore per tante famiglie. Forse non tutti sanno che un decimo di essi si trova in Lombardia e un quarto, tra cui i più grandi, è riunita sotto l’associazione presieduta da Giuseppe Ira, che da Bergamo fa un bilancio della scorsa estate e parla dell’autunno in corso.

Diciamo che noi sapevamo tutti quanti che dal punto di

vista veramente economico avremmo preferito non aprire proprio perché i costi per la riapertura sono tanti e sapevamo che difficilmente li avremo recuperati. Però per noi era importante esserci, trasmettere un messaggio di speranza, propositivo, mantenere un legame con i nostri ospiti affezionati e quindi abbiamo deciso di aprire, di buttare il cuore oltre l’ostacolo e comunque cercare di dare un po’ di serenità soprattutto ai nostri ospiti preferiti che sono i bambini”.

Me se io arrivo con mio figlio oggi al suo parco, che cosa succede?

Seguiamo le disposizioni. Misuriamo la temperatura al polso dei bambini, abbiamo chiaramente la mascherina perché è obbligatoria anche se siamo all’aperto. Però devo dire anche che il pubblico all’inizio ero un po’ recalcitrante, ma poi pian piano si è adeguato. Poi soprattutto ci sono tutte le regole sul distanziamento sociale, quindi tutti gli spazi sono delimitati. Mettiamo dei bolli che fanno ben capire dove la famiglia si deve posizionare.

Ai genitori che magari sono ancora spaventati, anche dalla prospettiva di lunghe attese, visto che già erano tali quando si poteva stare tutti vicini?

Le navicelle che contengono gli ospiti sono destinate uno a nucleo. Quindi, se la famiglia è fatta dal papà con un bambino, anche se ha più posti, ne vengono usati soltanto due, per cui c’è una minore capacità oraria. Però è talmente poco il pubblico che è venuto, che nei casi eccezionali abbiamo avuto un quarto d’ora di coda, ma per le giostre super gettonate, sennò sono tutte a getto continuo. Anzi per tanti ospiti dicono è una pacchia perché riescono a fare più attrazioni adesso che negli anni passati.

Vogliamo ricordare quanto valeva questo comparto in termini di occupazione e di ricavi?

Certo, il 2019 si è chiuso con oltre 400 milioni di ricavi di biglietteria e quindi con altri ricavi diciamo complementari, come food, merchandasing e foto, che superavano il miliardo di euro. Quest’anno dobbiamo calcolare che, se va bene, siamo a un terzo. Naturalmente i costi invece sono poco diminuiti. Ma quello che soprattutto ci dispiace è che, avendo questo poco flusso di pubblico non abbiamo potuto assumere tutto il personale, che diciamo normalmente ammonta a circa 25mila unità, lasciando perdere l’indotto, mentre nel 2020 c’è una fetta di circa 10mila persone che proprio non sono state assunte e quindi… d’altra parte se le giornate, anziché di 16mila persone sono di 2mila, capite anche voi che c’è bisogno di meno personale per tutti i servizi che vengono dati.

Lei ha citato l’indotto: questo è un comparto importante anche per il turismo…

E’ un comparto importantissimo. Purtroppo il governo,

ma in generale quasi tutte le forze politiche, non lo percepiscono, tant’è che noi siamo assimilati allo spettacolo viaggiante. Mentre noi siamo un grande traino turistico: soltanto il nostro parco colloca ogni anno molto più di 100mila camere, ma oltre un milione le collochiamo noi… Chiaramente quest’anno i numeri sono infinitesimali, ma proprio perché c’è una scarsa propensione a fare un

viaggio più lungo. Quindi, per fare un esempio, al nostro parco il Sud e il Centro Italia l’abbiamo visto molto poco, neanche il 10%. Noi di solito facciamo 520mila presenze che vengono da lontano e le sistemiamo nei vari alberghi della zona. Perciò, chiaramente, hanno sofferto anche anche gli alberghi.

Soprattutto negli ultimi anni molti parchi non si limitano alla stagione estiva, ma proseguono anche in autunno, soprattutto, durante i fine settimana, anche in autunno. Lo farete anche quest’anno?

Sì, diciamo che anzi – e qui sto parlando chiaramente per i parchi tematici, perché si può capire che i parchi acquatici di fatto iniziano la loro avventura a giugno e la terminano con i primi di settembre, quindi tra l’altro per loro non è andata neanche malissimo, perché hanno avuto un blocco limitato nel tempo – i parchi tematici invece vivono una stagione completamente diversa, anche perché appunto i costi di gestione sono molto più alti e vivono tutto l’anno. Normalmente facciamo una pausa di circa due mesi e ci serve semplicemente per tutte le manutenzioni straordinarie, per tenere sempre tutte le attrazioni in

perfetta efficienza. Non abbiamo infatti proprio attivato le attrazioni al chiuso. Quindi chiaramente noi in questo momento siamo un’ottima occasione di divertimento

all’aria aperta. Anche se non tutti lo faranno, noi faremo la stagione di Halloween e anche quella natalizia, a meno che non ci siano altre restrizioni governative che ci costringano alla chiusura.

Divertimento per tutti i gusti

Sono una sessantina, tra cui quelli principali dei 230 italiani, i parchi permanenti che fanno parte dell’associazione guidata da Giuseppe Ira, tra quelli a tema, acquatici, faunistici e avventura. Un decimo del totale è in Lombardia.

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