Come insegnano i nonni, bisogna evitare gli sprechi. Anche a tavola. Milena Colzani – specialista di nutrizione clinica, terapia dell’obesità, malattie metaboliche e malnutrizione all’ospedale di Saronno – spiega ai nostri lettori come il riuso in campo alimentare possa portare benefici alla salute nostra e dell’ambiente, oltre che al portafogli. A patto di rispettare alcune semplici regole
di Milena Colzani
Secondo i risultati dell’indagine promossa da Politecnico di Milano e Fondazione Banco Alimentare, pubblicata nel settembre 2015 ma ancora di grande attualità, 5,6 milioni di tonnellate di cibo sono prodotte in eccedenza in un anno lungo la filiera agroalimentare italiana, dai campi al consumatore finale e 5,1 milioni divengono spreco, per un valore di 12,6 miliardi di euro all’anno, 210 euro per persona: la lotta alla riduzione degli sprechi è dunque un imperativo etico e di salvaguardia dell’ambiente.
Ovviamente, il gold standard per la prevenzione degli sprechi alimentari sarebbe un piano di programmazione economica nella produzione agroalimentare. Tuttavia, possiamo iniziare a dare il buon esempio anche fra le mura domestiche.
I 4 step per una spesa consapevole e responsabile
Frastornati da mille offerte speciali, bombardati da pubblicità martellanti, condizionati dalla fretta e dalla fame, finiamo per acquistare in modo superficiale spinti dall’impulso. Quindi, il primo passo da fare è una spesa “consapevole e responsabile” seguendo alcuni semplici consigli: fare la spesa dopo i pasti o comunque a stomaco pieno per evitare di acquistare “per fame”; utilizzare la lista, indispensabile per ricordare ciò che serve ed evitare di fare comprare cose inutili; non esagerate con gli acquisti, soprattutto se si tratta di alimenti freschi da consumare nell’arco di pochi giorni; controllate sempre la data di scadenza dei prodotti.
Riutilizzo sì, scuse no
Il secondo passo è raffinare l’antica “arte” del riutilizzo degli “avanzi”, che i nonni conoscono bene, con un occhio attento ai principi di una sana alimentazione. Infatti, il riciclo non dovrebbe trasformarsi in una scusa per abbondare con gli alimenti di cui più si raccomanda di moderare il consumo (come salumi, panna, burro, formaggi grassi, zuccheri) o per abusare di modalità di preparazione, come la frittura.
Idee furbe che fanno bene a noi e all’ambiente
Ecco allora qualche idea che non fa male alla salute. Anzi. La carne non consumata potrebbe servire ad arricchire un’insalata in alternative a preparare polpette, le verdure già cotte potrebbero essere utilizzate per preparare un ragù “vegetariano” o per preparare dadi, casalinghi e non, oltre che per il ripieno di torte salate, ottime da portare anche in una gita fuori porta estiva. Insomma, la prevenzione degli sprechi può diventare un’ottima occasione per fare del bene a noi stessi e al nostro ambiente.
Foto di Milena Colzani da www.universitaleccoadultiterzaeta.it