Usa la testa!

di Milani

Daniela Dalla Gasperina e Eugenia Trotti, ricercatrici e professori aggregati dell’Università dell’Insubria rispettivamente in Malattie infettive e Psicologia clinica, parlano del pericolo di Infezioni sessualmente trasmissibili e Hiv

di Daniela Dalla Gasperina e Eugenia Trotti

Se ne parla poco, ma il rischio di Infezioni sessualmente trasmesse (Ist), tra cui l’Hiv, è reale e presente. Per l’Organizzazione mondiale della Sanità (2016) l’epidemia di Ist è una priorità di salute pubblica con gravi implicazioni a livello fisico, psicologico, sociale, sessuale e riproduttiva. Richiede, dunque, interventi coordinati.

Niente rapporti non protetti
Le infezioni più comuni sono frequenti nei giovanissimi (15-24 anni) e nei giovani adulti di entrambi i sessi. In realtà nessuno ne è esente. Prevenire non è difficile: bisogna proteggere tutti i rapporti con i nuovi partner e eseguire i test diagnostici presso centri specializzati prima di considerarsi al sicuro. Ma nessuno ci pensa: l’allarme è calato nel tempo dopo la scoperta di farmaci efficaci nel controllare l’infezione da Hiv. L’idea che il rischio riguardi soltanto persone “diverse” è tanto radicata quanto lontana dalla realtà, sostenuta dal silenzio intorno all’argomento e dallo stigma sociale nei confronti delle persone affette.

Tanti casi in Lombardia

La dimensione del problema è sicuramente sottostimata, anche se negli ultimi anni si è assistito ad un costante incremento delle segnalazioni, sia a livello internazionale sia nazionale. Nel 2016 la Lombardia si è confermata come una delle regioni con più alta incidenza di nuove diagnosi di Hiv (6,7 casi ogni 100.000 residenti); l’età più colpita è quella tra i 25-29 anni; il 76,9% sono maschi; il 65.8% di nazionalità italiana. Il 97,6% delle nuove diagnosi è attribuibile a rapporti sessuali non protetti; nel 90% dei casi l’infezione viene scoperta in fase avanzata, in pazienti spesso inconsapevoli del rischio.

A Varese un ambulatorio dedicato

Per favorire la prevenzione, la diagnosi precoce e il tempestivo trattamento, la Regione Lombardia ha approvato nel 2017 un documento che prevede l’attivazione di Ambulatori dedicati, dove i soggetti che ritengono di aver corso un rischio di infezione e/o con Ist sospetta o in atto, possano rivolgersi, in forma anonima e senza impegnativa, per essere valutati da personale sanitario competente. A Varese questo ambulatorio è stato attivato presso l’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi, Asst Sette Laghi: si accede previo appuntamento, telefonando al numero verde 800.012.080 dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12.

 

Eugenia Trotti e Daniela Dalla Gasparina

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