L’anno del private capital

di Andrea Mallamo

Secondo i numeri monitorati dal Pem – private equity monitor, osservatorio della Liuc Business School, a fine anno saranno superate le 300 operazioni

di Anna Gervasoni

Questo è stato l’anno del private capital. I numeri monitorati dal Pem – private equity monitor, osservatorio della Liuc Business School, mostrano una crescita costante delle operazioni in tale comparto lungo tutto l’anno, che porterà a un record assoluto, quello di superare le 300 operazioni. Secondo i dati raccolti da Aifi, il private debt, nel primo semestre dell’anno, ha visto una crescita della raccolta, delle operazioni e dei rimborsi, superando i livelli pre-pandemia. Il venture capital cresce anche lui: il segmento dell’early stage, gli investimenti in imprese nella prima fase di ciclo di vita, seed, startup, later stage, è cresciuto del 314% in ammontare a 294 milioni di euro e del 61% per numero di operazioni, 129. Un risultato notevole per tutto un settore che opera ancora in un formato ridotto, vuoi per le dimensioni delle strutture dei fondi attivi nei vari comparti, vuoi per i pochi capitali a disposizione, raccolti in fase di fundraising. Nonostante questo, gli investimenti che 
realizzano permettono enormi ricadute sull’economia reale perché portano le pmi italiane a crescere, incrementare le risorse umane, puntare su nuovi brevetti e sviluppo di tecnologia, tutte cose che spingono l’imprenditoria italiana e le permettono spesso di valicare i confini, affermandosi internazionalmente. 

Il Premio Claudio Dematté Private Equity of the Year®

Una riprova di tutto ciò l’abbiamo avuta con la definizione dei finalisti della diciottesima edizione del Premio Claudio Dematté Private Equity of the Year®. Sono arrivate nella 
fase finale del contest, 17 operazioni realizzate da investitori che hanno creduto e puntato su startup e aziende consolidate, dei settori più diversi ma tutte eccellenze. 
Sono state candidate operazioni di società industriali, di servizi, tecnologiche e medicali, alimentari e spin off universitari. Tutte imprese rappresentative del nostro Paese che è terra di imprenditori e ricercatori, intelligenze che hanno saputo rispondere a un’esigenza del momento attraverso la costruzione di un progetto, spesso un sogno, realizzandolo. Le attività dei fondi di private equity, private debt e venture capital, hanno dimostrato di ricoprire un ruolo fondamentale. 

L’interesse degli investitori internazionali

Ciò determina anche l’interesse degli investitori internazionali alle aziende del nostro Paese: l’Osservatorio della Liuc Business School sottolinea che il 48% delle operazioni concluse sono a loro riconducibili. Chiudiamo il 2021 con una grande positività che leggiamo in questi numeri. Molto ancora si può fare se, assieme agli sforzi dei privati, le iniziative pubbliche di ripartenza saranno mirate a valorizzare le nostre ottime aziende, dotandole di un sistema infrastrutturale adeguato.

Articoli Correlati