Nel blu

di Andrea Mallamo

La space woman Fiammetta Diani e l’econarratore Gianumberto Accinelli parlano delle prospettive future per l’ambiente e l’economia

Nelle profondità si incontrano davvero delle creature bizzarre, perché la pressione è altissima, la temperatura molto bassa ci sono delle correnti spaventose e la salinità è anch’essa molto bassa”: Gianumberto Accinelli ha appena firmato Giù nel blu, libro pubblicato dalla casa editrice bustocca Nomos, che ci porta in fondo al mare. Con la particolarità di sfogliarsi in verticale, proprio per immergersi nella vita sottomarina. Anche grazie alle illustrazioni curate da Giulia Zaffaroni. Una lettura perfetta nei mesi estivi. “Gli animali che si sono evoluti in quest’ambiente così diverso da quello terrestre sono molto differenti da noi: per esempio c’è il calamaro gigante che è l’invertebrato più grande del mondo ed è lungo 15 metri e pesa 700 kg”, prosegue l’autore di questo volume così particolare: “Esso ha pure gli occhi più grandi di tutto il regno animale e ha un altro record, poiché l suo corpo è infarcito di cloruro d’ammonio, una sostanza disgustosa, quindi il calamaro gigante detiene anche il record mondiale di schifezza”

Non solo pesci

Accinelli non si occupa soltanto delle specie che vivono sotto la superficie dell’acqua. Entomologo, econarratore, ospite fisso del Volo del mattino il giovedì su Radio Deejay e di Ovunque6 il sabato su Rai Radio2, ha da sempre gli occhi rivolti anche verso il cielo. Lo scrittore ha infatti al suo attivo anche i kit per creare i giardini domestici delle farfalle e delle api, all’insegna dell’ecologia privata. Tanto da essere stato inserito qualche anno fa dal Corriere della sera tra 20 le persone che stanno cambiando l’Italia.

Prospettive positive

In collegamento dalla classe seconda A del liceo Manzoni a Bologna, ha spiegato alla trasmissione televisiva Prospettive la sua visione per il futuro: “Penso che, in generale, pandemia e conoscenza contribuiscano a creare qualche cosa di più sostenibile. Tra l’altro, io insegno in un liceo e quindi sono quotidianamente a contatto con i ragazzi, con i giovani, e vedo una sensibilità fantastica e quindi sono un ottimista, ma realista, perché vedo in che mani stiamo dando il nostro mondo e sono ottime mani”.

Dal green deal al recovery fund

Positiva per il domani è anche Fiammetta Diani, che è una space woman, ossia una delle donne spaziali d’Europa, essendo a capo del dipartimento per lo sviluppo del mercato e l’innovazione presso l’Agenzia europea per il sistema di navigazione satellitare globale, che in primavera si è trasformata in Euspa, Agenzia europea per il programma spaziale. In collegamento da Praga, ha spiegato sempre al programma tv Prospettive le opportunità in arrivo dal cielo. In questi anni, Diani ha infatti avuto nel suo raggio di azione settori come l’ambiente, l’energia e la mobilità che ci riportano al green deal europeo, così come al recovery fund. Quindi, da un lato un progetto molto ambizioso, quello dell’Europa di essere il primo continente a impatto zero ambientale, e dall’altro anche a importanti finanziamenti e dunque a opportunità di crescita economica e del business. 

Un mondo di opportunità

Sappiamo quanto queste possano essere preziose, tanto più in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo. Ma come si possono sfruttare al meglio questa opportunità? Dal suo osservatorio, l’esperta risponde: “Prima di tutto, mi piace dire che l’Europa svolge un ruolo primario nel settore spaziale. Quando pensiamo allo spazio, ci riferiamo spesso agli Stati Uniti, recentemente anche alla Cina, però l’Europa da sempre è leader in molte delle tecnologie spaziali e per questo avviare un programma europeo spazio permette anche una crescita economica molto importante. Questa crescita non è soltanto nelle grandi aziende, che fanno i sistemi spaziali, ma è anche in tante piccole e medie imprese, startup giovani, innovatori che usano queste tecnologie per trasformarle in applicazioni che vanno nei nostri cellulari o vanno anche in cose semplici, in cui non è così complicato, così difficile produrre applicazioni che si basano sulla tecnologia spaziale”. Diani fa un esempio concreto: “Abbiamo 2 miliardi di utenti di Galileo: è un’occasione da cogliere per giovani innovatori e imprenditori”.

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In foto: Un’immagine dello spazio (Ph Euspa)

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