Fuori dagli sche(r)mi

di Andrea Mallamo

Passare dalla luce artificiale del pc a quella naturale in spiaggia e sui monti. Almeno, anche se non solo, d’estate. E’ il cambiamento fondamentale che i più giovani devono compiere. Tanto più nella bella stagione 2021, dopo un anno scolastico all’insegna di lockdown e Dad. La lezione della coppia di esperti Alberto Pellai e Barbara Tamborini

di Chiara Milani

Spegnere gli schermi della Didattica a distanza per tuffarsi nell’estate è un cambiamento “stagionale” naturale. Almeno per la maggior parte dei ragazzi. Potrebbe, però, essere comunque difficile riabituarsi alla vita all’aria aperta e rinunciare, se non allo studio digitale, a videogiochi, chat e social. O, quantomeno, limitarne l’utilizzo.

Quei fondamentali paletti

Ecco perché è bene ricordare la lezione della psicopedagosta dell’età evolutiva Barbara Tamborini e del marito Alberto Pellai, noto psicoterapeuta e autore di best seller. La coppia, al Premio Chiara 2021, ha infatti ribadito l’importanza di mettere dei paletti ben fermi. Intervistata dalla trasmissione tv Prospettive, Tamborini – che è anche scrittrice e coautrice di volumi di psicologia e parenting tradotti in diversi Paesi, oltre al fatto che tiene laboratori educativi nelle scuole e corsi di formazione per parenti e genitori – ha aggiunto: “E’ stato molto importante tenere questi paletti pure in questo tempo così complicato, dove le tecnologie sono diventate l’ancora di salvezza per rimanere ancorati agli amici, alla scuola e un po’ al mondo fuori, ma nonostante questa necessità abbiamo sentito il bisogno forte di mettere alcuni limiti che hanno presidiato alcuni tempi per la famiglia e hanno lasciato a noi la possibilità di guardarci negli occhi e di rimanere in contatto: sono stati il tempo dei pasti, quando tutte le tecnologie restavano spente, e quello del sonno, quando i cellulari venivano riposti lontano dalle stanze da letto”.

Dare il buon esempio

Siccome poi bisogna dare il buon esempio, mamma e papà erano i primi a rinunciare a tv e smartphone durante il pranzo e la cena, oltre a quando andavamo a dormire. Quanto ai videogiochi, erano permessi, ma con un tempo determinato che lasciasse spazio alla necessità di trovare altro da fare.

Come conciliare tecnologia e noia creativa

Non a caso, sarà proprio dedicato alla tecnologia il prossimo libro della coppia, per capire “in che modo conciliare il bisogno di familiarizzare con le con il digitale, che è un progresso che non si può fermare e che apre pure a prospettive meravigliose, e il rischio di andare in corto circuito con le reali esigenze evolutive di un ragazzo fino ai 14 anni, che ha bisogno di fare tante esperienze in presenza dove allenare le proprie competenze alla vita, guardandosi in faccia con i compagni e persino vivendo la noia”, come ha spiegato la psicoterapeuta. Ricordando così la necessità di un tempo vuoto da iper stimolazione, che richiede quindi una messa in gioco e che dunque ha un potere creativo, come aveva già ricordato Pellai, sempre al microfono di Prospettive.

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Foto: Barbara Tamborin e Alberto Pellai

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