Omaggio a Fernanda

di Milani

Brera ricorda la sua pima direttrice donna. La soprintendente Wittgens è stata insegnante, critico e storica dell’arte. Prima di lei in Italia nessuna aveva mai diretto un museo. Dal 2014 il suo nome compare nell’elenco di Giusti tra le Nazioni. Sempre dedicata al mondo femminile la mostra allestita sino al 20 gennaio 2019 nelle sale della Pinacoteca, intitolata: “Attorno a Ingres e Hayez. Sguardi diversi sulle donne di metà Ottocento”

di Giuseppe Pacciarotti

A Brera, ma anche in altri siti milanesi, si fa un gran parlare di Fernanda. Non tanto per la recente apertura del Caffè che pure a lei è stato dedicato, intitolandolo col suo nome, ma per la Wittgens, (Milano 1903 – 1957) la mitica sovrintendente che a Brera entrò nel 1928 come “salariata temporanea”, ma distinguendosi pressoché subito come “provetto ispettore”, rimanendovi fino al 1957.

Anni cruciali

Quando Ettore Modigliani, l’autorevole sovrintendente di allora, venne mandato al confino per via delle leggi razziali, lei lo sostituì rimanendo però sempre in stretto rapporto con lui. Le toccarono anni cruciali, quelli della guerra, con Milano e Brera bombardata e fortuna quando però era già riuscita a mettere in salvo i capolavori, ricoverati in luoghi remoti insieme con altri del Poldi Pezzoli e della Quadreria della Ca’ Granda.

Inesauribile energia

La Wittgens fu determinante con la sua inesauribile energia anche negli anni della ricostruzione e del riassetto della Pinacoteca e sempre lei seppe difendere risolutamente il rischioso restauro, ad opera di Mauro Pelliccioli, del Cenacolo di Leonardo fra polemiche astiose per le quali dovette imporsi “limiti di eccezionale sopportazione”, come si legge in una sorta di diario (Sono Fernanda Wittgens. Una vita per Brera) assemblato con partecipe sensibilità da Giovanna Ginex e pubblicato da Skira.

Tra caffè e teatro

Proprio dove prima vi era il rumoroso bookshop, di recente le è stato intitolato il Caffè Fernanda e non so se lei definita, come scrisse, “donna terribile a causa della mia franchezza e io mantengo la fama…”, sarebbe stata d’accordo. Invece credo che avrebbe assistito fin con emozione alla rievocazione della sua intensa storia umana, srotolata con straordinaria efficacia da Sonia Bergamasco in tre serate organizzate dal Piccolo Teatro, una proprio davanti al Cenacolo, ma in questo caso solo per eletti.

Le sale “ringiovanite”

Il Caffè non resta però un episodio isolato, perché nell’inaugurarlo si festeggiava anche la conclusione dell’allestimento di tutte le sale della Pinacoteca, che ha perso così quel suo aspetto un po’ vecchiotto, rilucendo ora per nuovi colori, in taluni casi davvero audaci, capaci di esaltare le opere d’arte esposte. Per non farsi mancare nulla, ecco poi, sempre nello stesso giorno, l’apertura dell’allestimento del “VII Dialogo” con il ritratto tutto pieno di garbo di Madame Gonse dipinto da Ingres e proveniente dal museo di Montauban, ritratto che dialoga con altri dei maestri italiani Hayez, Molteni e Bartolini.

Le nuove sfide

Imprese tutte queste tenacemente volute dall’attuale soprintendente di Brera James Bradburne a capo di una solerte squadra di collaboratori. Per lui però non sono finite le fatiche. Tocca ora colmare di opere il vicino palazzo noto col nome dell’ultimo proprietario, Giannino Citterio, conte della Repubblica di San Marino dal 1948, mentre altro dovrebbe avere visto il lignaggio di taluni che lo abitarono nei secoli addietro: Monti-Melzi, Marliani, Cantoni… La storia di questa dimora si può leggere in un agile volume dal titolo Palazzo Citterio. Verso la Grande Brera, sempre pubblicato da Skira. In esso val la pena di ripercorrere anche, e soprattutto, le contrastate e sofferte vicende, fin con colpi di scena quasi surreali, del suo restauro durato dal 1972 al 2018 (e vien da scrivere: ci fosse stata la Wittgens…). Le sale adesso vuote attendono che le si arredino con le opere del Novecento italiano entrate a Brera per generosi lasciti di figure milanesi, che amavano la loro città. L’aspetta un altro gran lavoro Dr. James M. Bradburne. In bocca al lupo!

Il VII dialogo, “Attorno a Ingres e Hayez. Sguardi diversi sulle donne di metà Ottocento” in mostra alla Pinacoteca di Brera sino al 20 gennaio 2019. Orari: da martedì a domenica 8.30 – 19.15

Immagine tratta da L’opera compresa di Ingres – Rizzoli editore Milano

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