Pink is the new green. La tribù viaggiante delle donne

di Redazione VareseMese

di Niccolò Comerio

La fine del turismo di massa inizia dalle donne. Per leggere al meglio questa affermazione, bisogna guardare la “cartolina” nel suo insieme e riflettere sul fatto che il settore turistico, tra gli altri, è sotto attacco da più fronti a causa della non sempre adeguata attenzione nei confronti di temi della sostenibilità: da tali preoccupazioni si è originato e consolidato il concetto di “turismo sostenibile”, in netta contrapposizione ai modelli di overtourism

Quando il turista è “sostenibile”

Un turista “sostenibile” è solito viaggiare prestando un’attenzione maggiore al rispetto dell’ambiente, degli elementi naturali e delle comunità locali, garantendo così il benessere dei luoghi e delle popolazioni ospitanti. 

Cresce la voglia di turismo green

Secondo una recente indagine di Booking.com, realizzata su un campione di oltre 30mila italiani alla ricerca di vacanze, l’impatto ambientale dei viaggi sembra essere diventato una priorità: per circa il 93% degli intervistati è importante viaggiare in modo sostenibile. Ma da dove nasce questa maggiore consapevolezza? Oltre la metà dei rispondenti afferma di essere stata influenzata dalle notizie sui cambiamenti climatici. Anche per questo gli italiani sembrano preferire strutture ricettive e fornitori di trasporti che adottino scelte a minor impatto ambientale.

Inoltre, i dati raccolti da Omio, un’App di viaggio che consente di confrontare le offerte a chi voglia pianificare i propri spostamenti, sottolineano come quasi il 60% dei potenziali viaggiatori interessati a viaggiare in maniera più sostenibile siano donne.

 Il ruolo delle donne

La centralità dei clienti di genere femminile nel settore turistico è inconfutabile. Ben l’80% delle decisioni sulle mete di viaggio, difatti, viene preso da donne; inoltre, il 75% dei turisti che prenotano viaggi di avventura, culturali o alla scoperta della natura, sono donne di età compresa tra 20 e 70 anni. Questi sono solo alcuni degli spunti recentemente emersi dall’evento La leadership femminile nello sviluppo di business sostenibili di successo, organizzato nel giugno di quest’anno a Milano su iniziativa di Svizzera Turismo e Forbes, in collaborazione con l’Ambasciata di Svizzera. Per queste ragioni l’ente turistico della vicina Federazione elvetica ha da poco lanciato l’iniziativa 100% Women, al fine di promuovere una serie di proposte e attività incentrate proprio sugli interessi e sulle esigenze delle donne, spesso in chiave più sostenibile. Fra queste ci sono ben 11 esperienze outdoor di più giorni (alpinismo, trekking, e-bike), ma anche tour nelle città a tema arte e gastronomia o esperienze esclusive in hotel lussuosi.

Anche l’Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) ha ormai inserito la donna nelle “tribù di turisti” (insieme a cultura, enogastronomia, natura, spiritualità e sport). Peculiari sono le caratteristiche che accomunano queste viaggiatrici: preferenza per i viaggi culturali (il 46,5%), naturalistici e di avventura, una maggior propensione all’acquisto di beni e prodotti locali, con una spesa media più elevata rispetto quella dei turisti uomini e una maggiore attenzione a viaggi più sostenibili e responsabili.

Sostenibilità a 360°

Il concetto di turismo sostenibile non abbraccia, tuttavia, la sola tutela ambientale. Secondo l’Onu, il turismo può assumere un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. In particolare, il goal numero 5 mira a favorire il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze. A dimostrazione dell’importanza ricoperta di queste tematiche, Italia, Cipro, Francia, Germania e Spagna, hanno inaugurato nel 2019 il progetto Pro-Women, con l’obiettivo di definire un pacchetto formativo finalizzato a migliorare le competenze delle donne, promuovendo le loro opportunità di occupazione nel settore e supportandone l’empowerment

E per il futuro?

Maggiore sostenibilità e parità di genere costituiscono, quindi, due degli elementi imprescindibili per la rinascita del settore turistico dopo gli anni bui della pandemia. Tutte considerazioni su cui anche il nostro territorio deve riflettere con attenzione.

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