In Giappone c’è un fumetto per ogni esigenza, per ogni aspetto della vita, per ogni età. Quelli dedicati alle ragazze adolescenti e ai loro sentimenti prendono il nome di shojo
Il termine shojo manga non si riferisce a un genere preciso ma al pubblico di riferimento. Shojo significa “ragazza” e le storie sono identificate come tali perché pubblicate su riviste che hanno come pubblico di riferimento le adolescenti, lo stesso avviene per gli shonen (ragazzi), i seinen (uomini adulti) e i josei (donne adulte). Quando i manga vengono esportati in occidente, però, si fa un po’ di confusione con queste terminologie e il pubblico di riferimento delle varie pubblicazioni inizia a diversificarsi e diventare più fluido. D’altra parte le eroine degli shojo sono quasi sempre ragazze giovani e molto spesso le tematiche includono storie d’amore. Per questo motivo oggi possiamo dire che, almeno da noi, si possano identificare gcon opere che mettono al centro della narrazione i sentimenti delle protagoniste. Nonostante questo troviamo una grande varietà di tematiche: dallo sport all’avventura, dalla magia alla storia.
La principessa guerriera
Benché le riviste dedicate alle ragazze siano apparse già nei primi anni del Novecento, dobbiamo a Osamu Tezuka la rivoluzione del manga. Con questo autore, i manga passano dall’essere semplici strisce umoristiche all’introdurre argomenti profondi e storie complesse. La sua opera Ribon no kishi (La principessa Zaffiro), pubblicata a partire dal 1953, oltre a sdoganare l’universo femminile nel mondo del manga, con un’eroina determinata a difendere il suo regno, propone degli elementi grafici che diverranno quasi canonici del genere: occhi grandi, che lasciano trasparire i sentimenti, decorazioni floreali e romanticismo.
La rivincita delle autrici
Fino alla fine degli anni Sessanta, gli shojo vengono realizzati quasi esclusivamente da autori di sesso maschile ma, da quel momento in poi, un’esercito di autrici si appropria del genere, modificandolo profondamente con nuove tematiche e stili diversi. Affrontano questioni importanti ed esplorano tutte le sfaccettature dell’animo umano. Danno nuove sfide da affrontare alle loro eroine, ponendole in nuove ambientazioni fantasy, fantascientifiche o storiche. Riyoko Ikeda,
autrice di Berusaiyu no bara (Le rose di Versailles, dal quale è tratto l’anime Lady Oscar), del 1972, esplora con profondità d’animo i tormenti dei personaggi, molti dei quali realmente esistiti, sullo sfondo della corte di Versailles, prima e durante la Rivoluzione Francese. Le vicende storiche, le differenze sociali, vengono indagati con meticolosità come i sentimenti delle protagoniste. I sottogeneri si moltiplicano negli anni successivi, fino a esplorare qualunque argomento. Le storie d’amore vengono rappresentate in modo più realistico e meno stereotipato e le protagoniste conquistano maggiore indipendenza, in linea coi tempi. C’è spazio per storie più esplicite, temi scabrosi come lo stupro o la prostituzione e molto successo ottengono le storie d’amore omosessuali maschile (il genere Yaoi) o femminile (il genere Yuri), affiancate a
storie più tradizionali e leggere.
Gli shojo in italia
Nel nostro Paese il successo degli shojo è piuttosto tardivo, nonostante le serie animate come Candy Candy o Lady Oscar abbiano avuto un grande successo durante gli anni Ottanta, i rispettivi manga tardano a conquistare il pubblico. L’amore scatta dopo la metà degli anni Novanta, con titoli come Marmelade Boy, Creamy Mami o Sailor Moon. A partire dal Duemila c’è il vero boom che ha il merito di avvicinare le lettrici al fumetto come mai era accaduto prima in Italia, la varietà di temi e argomenti trattati permette agli appassionati di far correre la fantasia. Restano però, tra i fumetti più apprezzati, quelli più realistici, con protagoniste in cerca del loro posto nel mondo, un titolo per tutti è Nana di Ai Yazawa, storia di due giovani donne, diversissime tra loro per storia, ambizioni e carattere, che si incontrano sul treno per Tokyo, dove si stanno trasferendo per iniziare una nuova vita. L’amicizia, l’amore, le difficoltà del diventare adulti vengono descritti con freschezza e realismo, come le situazioni della vita, che siano commoventi o divertenti, romantiche o prosaiche. I personaggi sfaccettati e ben caratterizzati rendono le pagine piene di vita. Da genere inizialmente bistrattato, lo shojo sta attirando sempre più lettori, di ogni genere ed età, mostrandoci che, forse, nel mondo di oggi, sta tornando il bisogno di esplorare il proprio mondo interiore con l’aiuto della letteratura.
Immagini tratte da: Marmalade Boy – di Wataru Yoshizumi; Arrivare a te – di Karuho Shiina; Aruito – di Nagamu Nanaji; Lady Oscar – di Riyoko; IkedaCreamy mami – di Kazunori Itō, Yuko Kitagawa; Ao haru ride A un passo da te – di Io Sakisaka