IllusiOcean, tra meraviglie e inquinamento marino

di Andrea Mallamo

E’ andata subito sold out la mostra gratuita sul mondo sommerso promossa all’Università Bicocca di Milano: un tuffo spettacolare dove l’acqua è più blu… tra mascherine fluttuanti

di Chiara Milani

Un tuffo in un mondo sommerso, sul confine tra le profondità dell’oceano e la superficie dell’illusione. Una mostra da esplorare per riflettere sull’importanza degli Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite per il 2030, in particolare per quanto riguarda gli habitat e le risorse marine. Nonostante la quarta ondata pandemica, è andata subito sold out, IllusiOcean. E non c’è da stupirsene. Perché il viaggio per scoprire le meraviglie marine attraverso le illusioni, organizzato all’Università Bicocca di Milano, è stato davvero pensato per affascinare tutti, dai nonni ai nipoti. Oltre che essere stato offerto gratuitamente, il che ovviamente di questi tempi è più che mai apprezzato.

Attenzione all’abisso infinito!

Così, tante famiglie si sono ritrovate a fluttuare tra banchi di pesci o accanto agli squali, salendo a bordo del sottomarino delle illusioni o cercando la via d’uscita nel labirinto dei segreti marini, esplorando il mare sotto i riflettori come protagonisti nella stanza del cinema o scovando gli esemplari mimetizzati e camuffati tra i coralli. Fino a immergersi nella stanza degli specchi, tra spettacolari meduse di cristallo. Dove pure, però, si scorgeva traccia della minaccia umana, tra sacchetti di plastica, guanti in lattice e persino mascherine fluttuanti. Un pericolo molto contemporaneo, di fronte al quale l’essere umano deve correre al più presto ai ripari, se non vuole perdersi davvero nell’abisso infinito.

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