(E)book

di Andrea Mallamo

Roberto Cicala, editore, accademico e critico letterario, ha presentato al Festival del libro di Busto Arsizio il volume di cui è autore. Nell’occasione, ci ha spiegato perché la pandemia ha anche in parte curato il settore

Abbiamo capito che non è sicuramente l’ebook il nemico del libro, come invece spesso si dice, ma è qualcosa di diverso e cioè la disattenzione”: ad assicurarlo è Roberto Cicala, editore di una pluripremiata a casa editrice indipendente specializzata in poesia critiche e filologia, accademico con cattedra alla Cattolica di Milano e critico letterario italiano. Intervistato alla trasmissione tv Prospettive, il fine pensatore ha spiegato: “Il periodo di lockdown ha in qualche maniera creato meno disattenzione rispetto a questo bene, che è di valore, perché sicuramente ci offre tutta una serie di stimoli, di storie, di occasioni di capire meglio il mondo attraverso i romanzi, ma anche i saggi e tutte le varie forme di letteratura e di scrittura”.

Il valore dei libri

Il libro I meccanismi dell’editoria – che l’autore ha illustrato a BA Book, il festival del libro di Busto Arsizio, alla presenza di quattro editori locali – vuole proprio aiutare non soltanto a comprendere meglio l’oggetto libro, ma a comprendere meglio quanto esso ci aiuti a interpretare la vita, la società e alla fine anche a guardarci allo specchio e quindi a capire un po’ di più di noi stessi. Al di là del solo supporto cartaceo. Cicala ha infatti spiegato come, nell’ultimo anno, il libro si è smaterializzato”, venendo molto fruito anche via podcast, oltre a registrare crescenti vendite online. Seppure le piccole librerie indipendenti, con il loro servizio personalizzato e spesso a domicilio durante i lockdown, abbiamo fatto registrare durante la pandemia i risultati migliori.

In Italia si legge poco: più fondi per la scuola”

Nell’analizzare luci e ombre del settore, gli abbiamo chiesto se, secondo lui, ci siano abbastanza fondi destinati alla cultura nel Recovery fund di cui tanto si sente parlare e nel conseguente Piano nazionale. Inequivocabile la risposta: “Credo che non ce ne siano abbastanza, soprattutto per far ripartire per cambiare quella disattenzione che c’è nei confronti del libro, soprattutto in alcune realtà come quella della scuola, che è fondamentale e che in altri stati come Francia e Germania ha finanziamenti ben diversi, tanto che i loro livelli di lettura sono quasi il doppio rispetto ai nostri. Però io credo molto nelle nuove generazioni e il mio libro è anche dedicato soprattutto alle nuove generazioni, perché credo che questo momento di difficoltà, cioè la pandemia, ci abbia aiutato davvero a ripensare e io credo sia davvero necessario ripensare un nuovo patto con i lettori, ma anche con tutti i mediatori di questa filiera”.

GUARDA L’INTERVISTA

In foto: La presentazione del libro “I meccanismi dell”editoria” al BA Book

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