Donne, non sex doll

di Andrea Mallamo

Il Covid19 ha avuto un forte impatto anche sulla sessualità: pure di questo parla il medico militare Francesco Gaeta nel libro Questo virus ha rotto gli zebedei, presentato in occasione dei 130 anni del Teatro Sociale Delia Cajelli a Busto Arsizio

a cura della redazione

Può un uomo provare una sorta di amore per una bambola di silicone, anziché per una donna? Anche se qualche produttore lo auspica, Francesco Gaeta, andrologo e urologo, lo esclude. La riflessione è contenuta – assieme a molte altre sui surrogati del sesso al tempo del Covid19 e su altri aspetti della pandemia, all’insegna del politically incorrect – nel libro Questo virus ha rotto gli zebedei, che il medico militare ha presentato il mese scorso in occasione dei 130 anni del Teatro Sociale Delia Cajelli della “sua” Busto Arsizio.

Ripartenza all’insegna della cultura

Una serata pensata assieme alla storica libraria locale, Francesca Boragno, e che ha voluto rappresentare un momento di ripartenza, mettendo sotto i riflettori l’arte a 360 gradi: dalla pittura di Luca Galmarini Bagela (che ha dispinto la copertina del libro) alle sculture di Carlo Romano Lavazza, pure presenti sul palco. Per non parlare delle canzoni eseguite dal duo Anita Camarella e Davide Facchini, voce e chitarra, assieme ad alcuni brani del volume letti da Consuelo Sozzi.

Riflessioni sulle conseguenze dell’emergenza

Quindi, il clou dell’evento è stata appunto la presentazione del libro, di cui già l’autore aveva parlato a Milano con Paolo Del Debbio (che ne ha curato la prefazione) e per il quale a Busto ha interagito sul palco con l’inviato di Mediaset Angelo Macchiavello e con il nostro direttore, Chiara Milani.

Questo libricino non vuole essere un trattato scientifico, ma un modo per far capire concretamente alle persone comuni qualcosa in più sul Covid19 e in particolare gli effetti che questo virus ha avuto nel mio ambito professionale”, ha commentato Gaeta, che tra l’altro dice “basta” alle sex bubble e alla cosiddetta “sessualità mascherata” dei momenti più bui della pandemia, tra note d’attualità e riferimenti storici (raccolti anche grazie alle ricerche del giornalista Vincenzo Ciaraffa). Scrivendo in maniera leggera concetti molto seri.

In foto: Un disegno di Francesco Gaeta

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