Contagio emotivo

di Andrea Mallamo

Sabrina Giussani, presidente senior di Sisca (Società italiana scienze del comportamento animale), spiega che, grazie ai neuroni, specchio siamo capaci di “influenzare” con le nostre emozioni, positive o negative, anche l’umore degli altri, animali da compagnia compresi

di Sabrina Giussani

Ogni volta che entriamo in relazione con una o più persone si attiva un processo chiamato “contagio emotivo”. Grazie ai neuroni specchio siamo capaci di “influenzare” con le nostre emozioni, positive o negative, anche l’umore degli altri. Poiché cane e gatto sono in grado di provare e riconoscere le emozioni, almeno quelle di base, è possibile che il processo di contagio emotivo si attivi anche nei loro confronti.

Cane e gatto comunicano con noi

Le emozioni sono stati mentali e fisiologiche: la loro principale funzione consiste nel rendere più efficace la reazione dell’individuo quando è necessario agire immediatamente, per esempio ai fini della sopravvivenza. Gli studiosi hanno dimostrato che il cane, il gatto e molti altri mammiferi sono capaci di provare le nostre stesse emozioni primarie o di base: gioia, paura, tristezza, rabbia, disgusto, sorpresa. È probabile che il sistema emotivo del cane e del gatto si sia evoluto non soltanto per facilitare la comunicazione con i propri simili, ma anche con noi. Infatti, i cani emettono molte più espressioni facciali quando li osserviamo e sono capaci di sollevare il sopracciglio per assumere un’espressione che ricorda la tristezza così da attirare la nostra attenzione. I gatti sono in grado di comprendere ciò che proviamo osservando l’espressione del nostro viso e ascoltando le emozioni nascoste tra le parole che pronunciamo. In base al nostro umore, i piccoli felini adattano il proprio comportamento.

La giornata ideale

Durante l’ultimo anno i momenti di difficoltà emotiva hanno invaso la nostra quotidianità. Anche il cane e il gatto, purtroppo, sono vittime inconsapevoli della pandemia in atto. Per migliorare “l’umore” del gruppo famiglia è possibile programmare durante la giornata attività piacevoli da svolgere con loro. Per esempio, possiamo coinvolgere gli animali di casa durante lo smart working: preparare una cuccia sotto (per il cane) o sopra (vicino al pc per il gatto) il tavolo da lavoro, rivolgere loro la parola per raccontare ciò che stiamo facendo o incaricarli di supportarci nel “ricordare” un evento importante e così via. Nei momenti di pausa una boccata d’aria con il cane può “liberare” la nostra mente così come una sessione di gioco con il gatto. Nascondere un topolino sotto l’angolo di un asciugamano lasciando sporgere solo la coda è un rompicapo molto piacevole per il piccolo felino così come estrarre palline di carta contenute in una scatola da scarpe da fori di pochi centimetri di diametro. Modificare l’itinerario della passeggiata e variare i giochi sono piccole “sorprese” che arricchiscono la giornata e favoriscono la comparsa in tutta la famiglia umana e pelosa di emozioni positive.

Ph: Giorgio Mazzoleni Ferracini – Foto Club Varese APS

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