Al top nella spesa per sport e tempo libero… L’ex Manchester d’Italia è prima tra le grandi città lombarde per uscite relative alla gestione delle strutture e l’organizzazione di iniziative. Intanto, aumentano le scuole in rete per promuovere la salute tramite attività fisica e altri corretti stili di vita. Dati e curiosità nella punta di Varese, diamo i numeri in onda venerdì 6 settembre alle 20.10 su Rete55 (Canale 16)
di Chiara Milani
E’ Busto Arsizio la grande città lombarda che spende di più per sport e tempo libero. A metterle al collo la medaglia d’oro è stata, quest’estate, openbilanci, la piattaforma di openpolis sui bilanci comunali che ha analizzato i consuntivi 2017 pubblicati dal Ministero dell’Interno.
Prima tra le Big Five della Lombardia
Considerando l’importante ruolo dei comuni, specialmente per quanto riguarda la gestione delle strutture e l’organizzazione di iniziative sul territorio, lo studio ha riguardato i livelli di spesa delle città più popolose d’Italia in tale ambito, anche se uscite maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Fatto sta, in ogni caso, che se l‘ex Manchester d’Italia è al quinto posto per popolazione in Lombardia, risulta la prima in questa speciale classifica, con una spesa pro capite di 64,6 euro. Il che la vede in classifica generale (quindi anche con i comuni piccoli) in 87esima posizione su oltre 1.500 in Lombardia e al 572esimo posto in Italia. Busto stacca così di una quarantina di posizioni la seconda classificata tra le Big Five lombarde, che è Bergamo, in 125esima posizione con un terzo in meno di investimento individuale (47,93) e 200 posizioni dopo a livello nazionale (787).
Jerago con Orago sfiora la top ten regionale
All’interno del Varesotto, il miglior piazzamento lo ottiene Jerago con Orago, che sfiora la top ten regionale, conquistando l’11esimo posto, con 355,65 euro a testa e una 63esima posizione di tutto rispetto nel Belpaese.
Varese in 315esima posizione
Con 25,88 euro di spesa pro capite, il capoluogo di provincia, invece, è soltanto il 315esimo della lista in Lombardia e al 1.669esimo in Italia, anche se è il terzo (dopo Busto Arsizio e Bergamo) tra le dieci città con più abitanti a livello regionale (classifica in cui è all’ottavo posto).
In coda alla classifica
Fanalino di coda tra le città del Varesotto, è la piccola Curiglia con Monteviasco, anche se ci sono comuni popolosi – come Cassano Magnago – di cui non sono disponibili i dati.
Italia sempre più sportiva
Resta poi naturalmente da vedere quanti abitanti praticano sport. Secondo i dati Istat, in in Italia nel 2018 il 25,7% delle persone al di sopra dei 3 anni di età ha praticato sport in modo continuativo. Un dato che è cresciuto ampiamente rispetto al passato, se si considera che nel 1995 la percentuale di sportivi corrispondeva al 15,9% della popolazione.
Lombardia medaglia d’argento
In questo scenario record per la nostra nazione, le regioni del Nord presentano livelli superiori alla media, con in testa il Trentino (dove quasi 4 persone su 10 praticano sport) e la nostra regione sul secondo gradino del podio (con 3 cittadini su 10 impegnati in attività motorie).
Giovani senza sprint
Purtroppo, però, ad abbassare la media sono i giovani tra 15 e 19 anni: sono oltre 6 su 10 quelli che si dedicano alla pratica sportiva tra gli 11 e i 14 anni, 1 su 2 tra i 15 e i 17 e meno di 4 su 10 alla fine delle superiori.
Le scuole che promuovono la salute fanno rete
Eppure, è assodato che lo sport, nell’ambito di un corretto stile di vita, faccia bene al corpo e alla mente. In quest’ottica s’inserisce la Rete delle scuole che promuovono salute: una realtà consolidata in Lombardia, diventata operativa dall’anno scolastico 2012-2013, che raggruppa gli istituti che mettono in atto un piano educativo strutturato e sistematico a favore della salute, del benessere e dello sviluppo del capitale sociale di tutti gli alunni e del personale. Queste scuole si impegnano ad essere “ambiente favorevole alla salute” attraverso azioni di natura educativo/formativa (come life skills e programmi tematici), sociale (ascolto, collaborazione, partecipazione…), organizzativa (tramite mense, distributori di snack, frutta a merenda, Pedibus e percorsi ciclabili casa scuola, attività fisica curriculare ed extracurriculare, ambiente libero dal fumo e simili) e di collaborazione con altri soggetti della Comunità locale (tipo le associazioni).
La carica delle 500
Partita con 68 scuole aderenti, questa rete nel 2018 ne radunava 500, con il Varesotto passato dalle 4 iniziali alle 33 di oggi (pari a un circa un terzo degli istituti della provincia), di cui una decina tra le secondarie di secondo grado.
Mens sana in corpore sano
Mentre risuona la prima campanella dell’anno 2019-2020, la speranza è che il modello lombardo della scuola che promuove la salute insegni ai ragazzi, fin dai banchi di scuola, a mettere in pratica l’antico detto latino mens sana in corpore sano.