Vacanze da fiction

di admin

Niccolò Comerio, ricercatore della Liuc Business School, analizza il fenomeno crescente delle ferie sulle orme delle serie tv più amate

di Niccolò Comerio

“4 visitatori su 10 scelgono destinazioni viste in tv”

Si sa, gli spettatori amano visitare i luoghi dei propri film e serie TV preferiti, mettendoli spesso in cima alla lista delle mete di viaggio: recarsi nelle località dove sono state girate le scene principali può diventare un modo per identificarsi con i protagonisti, rafforzare la familiarità con il racconto e, magari, conoscere persone con cui condividere le stesse passioni.

Dal cineturismo al binge racing

Si tratta del fenomeno del cosiddetto “cineturismo” (o set jetting in inglese), termine che sta a indicare una delle tante nicchie del mercato turistico. Costituisce una branca certamente non nuova del più ampio turismo culturale, ma che negli ultimi anni ha vissuto una nuova Epifania grazie al binge watching, un’espressione che fa riferimento all’atto di guardare programmi televisivi per periodi di tempo superiori al consueto, arrivando persino a “divorare” un’intera serie tv in meno di 24 ore (binge racing, letteralmente gara d’abbuffata), specialmente sulle piattaforme televisive in cui gli episodi vengono rilasciati simultaneamente.

L’irresistibile richiamo della settima arte

Effettivamente i dati sembrano confermare queste tendenze: Expedia ha recentemente rilasciato il consueto report sulle tendenze di viaggio dell’anno corrente, sottolineando come circa il 66% dei viaggiatori globali abbia preso in considerazione, e il 39% abbia effettivamente prenotato, viaggi verso destinazioni viste in film o serie TV. Ciò porta la  cosiddetta settima arte a essere seconda solo ai consigli di amici e familiari quando si tratta di trarre ispirazione per le vacanze.

L’iniziativa From screen to streets

La piattaforma di streaming Netflix si è dimostrata pioniera di questa rinvigorita tendenza. Nella settimana dall’11 al 17 luglio dello scorso anno ha, difatti, organizzato l’iniziativa dal nome evocativo From screen to streets, in collaborazione con Sandeman’s New Europe Tours. Si è trattato di una serie di visite guidate gratuite a piedi in 3 città europee di straordinaria bellezza, per condividere con turisti e visitatori storie e dettagli curiosi sugli scorci visti a lungo sullo schermo. I partecipanti hanno potuto passeggiare lungo le calle di Madrid alla scoperta di aneddoti e retroscena dai set di Élite o della Casa di Carta. A Londra non sono mancati, invece, percorsi tematici per appassionati di The Crown o di Bridgerton. Infine, a Parigi è stato possibile godere di una colazione a base di croissant in Place de l’Estrapade, proprio come la protagonista della serie di successo Emily in Paris.

Il cineturismo in Italia: qualche dato

Dati alla mano, il cineturismo è in grado di influire sulla domanda turistica anche nel Belpaese. Eclatanti in passato sono stati i casi della città di Matera, che registrò un aumento del 144% del turismo tra il 2003 e il 2004 in seguito al film The Passion di Mel Gibson, e di Ragusa, con un +48% degli arrivi tra il 2014 e il 2016 grazie alla serie televisiva de Il Commissario Montalbano. Più di recente, a Napoli si è assistito a un incremento della domanda turistica di più del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, anche grazie a due prodotti culturali come Gomorra e L’amica geniale. O ancora, la serie TV Curon, rilasciata da Netflix nel 2020, ha generato curiosità alla piccola cittadina della Val Venosta che le presta nome e ambientazioni: non accade di frequente, del resto, che dalle acque di un lago spunti un campanile.

Lombardia “Superstar

Sono circa un migliaio le pellicole che fanno della Lombardia una stella del cinema. Il progetto di Regione, Explora e Camera di Commercio di Como proprio dal titolo Lombardia Superstar ne ha selezionate cento tra le più famose per raccontare la bellezza del territorio lombardo, capace di “offrire a registi e sceneggiatori scenari diversissimi e singolarmente eccezionali”.

Set dietro casa

Nel Varesotto, la città di Busto Arsizio, grazie soprattutto al BA Film Festival, si candida a tutti gli effetti a essere un potenziale attrattore per chiunque sia interessato a questa nicchia di mercato, al fine di mettere in risalto luoghi magari oggi ancora poco conosciuti, ma di grande impatto dal punto di vista visivo, socioculturale e – perché no? – anche economico.

La settima arte può così diventare un potente mezzo di comunicazione e di promozione turistica per numerosi luoghi, specialmente ogni qualvolta si riesca a immortalarne e narrarne l’identità culturale.

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