E’ insubrico il primo studio sull’ultima mutazione del Covid: un’eccellenza in campo medico di cui hanno parlato centinaia di articoli. Ci presenta i risultati Fabio Angeli, professore di Malattie dell’apparato cardiovascolare all’Università dell’Insubria e direttore della Cardiologia di Ics Maugeri di Tradate
di Fabio Angeli
Alle soglie del terzo anno di pandemia, è diventato cruciale analizzare come il SARS-CoV-2 stia evolvendo. Una maggiore comprensione, infatti, delle dinamiche evolutive del virus ci potrebbe aiutare ad indirizzare nuove strategie ed interventi per limitarne la diffusione e l’aggressività. Anche in questo campo, la ricerca dell’Insubria ha dato un concreto contributo.
Il nuovo pericolo in arrivo dall’India
In questi ultimi mesi, ho avuto il privilegio di coordinare un gruppo di ricerca che si è occupato di studiare come il virus sta cambiando. Abbiamo studiato gli effetti delle mutazioni che sono avvenute nelle ultime varianti, per cercare di predirne infettività e diffusività. Omicron BA.5 è attualmente la variante del virus SARS-CoV-2 più diffusa a livello globale. Nelle ultime settimane si sta, però, diffondendo una nuova variante chiamata Centaurus (BA.2.75). Questa è stata originariamente isolata in India nel maggio 2022 e numerosi casi di infezione sono stati registrati in diversi Paesi. Fortunatamente, in Italia ne sono stati isolati ancora pochissimi.
L’artiglio del Covid sotto la lente
Il risultato delle nostre ricerche è che, rispetto al primo caso isolato a Wuhan, le nuovi varianti mostrano alcune mutazioni a livello della porzione della proteina Spike, che è utilizzata dal virus come una specia di “artiglio” per ancorarsi ai recettori delle nostre cellule. Attraverso complessi calcoli biomolecolari, abbiamo dimostrato che Omicron e soprattutto Centaurus hanno un’affinità e capacità di legame enormemente superiore rispetto alle prime mutazioni. Ad esempio, quando confrontata con la prima variante Alpha, Centaurus si caratterizza da una capacità di legame alle nostre cellule 3.000 volte superiore.
Variante dominante?
Tali risultati fanno supporre che la nuova variante potrebbe diventare dominante o, almeno, coesistere con Omicron BA.5. Seppur il grado di aggressività sia molto difficile da stimare, l’alta adesività delle nuove varianti e, in particolare, di Centaurus, non esclude che possano essere anche responsabili di forme di infezione più severe. E’, infatti, ormai ben noto che, il legame tra il virus ed i nostri recettori provoca una sorta di “paralisi” funzionale degli stessi, che sono implicati nel proteggerci da elevati valori di pressione, dall’infiammazione e dalla trombosi.
L’importanza della nuova campagna vaccinale
Per tale motivo, sarà cruciale la nuova campagna vaccinale con i vaccini bivalenti “aggiornati” contro le nuovi varianti: ad oggi, infatti, la vaccinazione rimane la sola arma efficace per garantire un’adeguata protezione dalle forme severe di infezione.