Nella puntata di dicembre della nostra trasmissione mensile di approfondimento tv Varese Diamo I Numeri l’economista Massimiliano Serati ha commentato la nuova statistica sperimentale dell’Istat che misura il sentiment degli italiani sull’economia basandosi su un social network
di Chiara Milani
Dimenticate le classiche statistiche. O, meglio, accantonatele per un momento. A dettare il social mood sull’economia, infatti, ora è Twitter. A dirlo è niente meno che l’Istat con un indice sperimentale un po’ diverso da quelli tradizionali, proprio perché basata su un social network. A spiegarci come sia possibile è l’economista Massimiliano Serati: “L’Istituto nazionale di Statistica monitora i social network e in particolare usa un algoritmo che estrae dai tweet alcune parole chiave. Poi ha un filtro testuale, evidentemente associato a un algoritmo numerico, che è in grado di stabilire se in questi tweet c’è un orientamento ottimista piuttosto che pessimista sull’andamento dell’economia nazionale”.
Il risultato che non ti aspetti
Una procedura specchio dei tempi che viviamo, non c’è dubbio. Tanto che il Social Mood on Economy Index è stato reso disponibile per la prima volta a ottobre 2018 è ora è stato aggiornato. Ma che cosa emerge? “Un primo risultato è avere una misura del clima di fiducia degli italiani e non mediata da un’indagine tradizionale, ma diciamo filtrata spontaneamente da come gli italiani si esprimono liberamente ogni giorno sui social”, risponde l’esperto: “Quanto emerge è interessante e scopriamo un paio di cose. La prima è che nel trimestre numero 3 del 2020 il sentimento è stato piuttosto buono a luglio e agosto, è andato peggiorando nella prima parte di settembre, quando arrivavano i segnali di un riaccendersi della pandemia, ma con un’impennata verso la fine del mese… Un’impennata che è difficile da spiegare, ma che testimonia forse il fatto che alcune notizie relative al vaccino e non solo hanno un po’ cambiato il clima. La cosa curiosa è che in termini assoluti e non di evoluzione dinamica, oggi il livello di fiducia degli italiani sull’economia sembra più alto di quello di un anno fa”.
Basta poco…
Un dato, quest’ultimo, a prima vista difficile da spiegare, dato il momento che stiamo vivendo. “Ciò da un lato potrebbe essere il segnale che quest’indice non funziona del tutto, aggiunge sorridendo il professore, che incalza: “Oppure potrebbe significare che il tipo di percezione che noi abbiamo dipende fortemente dal contesto in cui siamo. In uno molto critico, anche situazioni di lieve miglioramento possono essere enormemente enfatizzate e portare a una sopravvalutazione del fenomeno”.
Ma la statistica è affidabile?
Viene spontaneo dunque chiedersi se una tale statistica possa essere davvero affidabile per misurare il sentiment degli italiani nei confronti dell’economia. “Difficile dare una valutazione definitiva. In generale, tutto ciò che si basa su percezioni ha evidentemente dei limiti di applicazione”, commenta in proposito Serati, sottolineando: “Tuttavia, se noi facciamo come dovrebbero fare tutti gli analisti, l’operazione di mettere questo indice vicino ad altri in modo da combinare le informazioni di diverse fonti, allora in questo senso può essere uno strumento prezioso. Anche perché ha due caratteristiche che lo rendono interessanti: la prima è che può essere rilevato giornalmente e nessun dato istituzionale ha una tale frequenza di monitoraggio e la seconda è che non è costruito, diciamo così, in base a un’indagine ufficiale”.
Quell’approccio più autentico
Chiaro il discorso dell’economista: “Tutti noi di fronte a un questionario ufficiale dell’Istat assumiamo un certo tipo di forma mentale. Mentre dialogando serenamente con gli amici sui social abbiamo un approccio più naturale e probabilmente autentico. E questo e’ credo il vero valore aggiunto dell’operazione”. Ma non soltanto. “Sta di fatto che questo rivela come anche Istat sia sempre più attenta da un lato a quegli aspetti di comunicazione sociale che ormai dominano la nostra vita e dall’altro alla necessità di costruire misure dei fenomeni con metodi che siano orientati alle nuove tecnologie. Quindi ai Big data, alla digitalizzazione e via discorrendo”.
Una nuova era
Il risultato è che, non in rete, ma sul tradizionale foglio di carta, l’uccellino azzurro disegnato dal cartoonist Tiziano Riverso nella puntata di dicembre della trasmissione tv Varese Diamo I Numeri cinguetta: “Se anche l’Istat si serve di Twitter, è proprio iniziata una nuova era”. Eh, già.
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Trasmissione
1°
Il venerdì del mese in cui va in onda la rubrica in cui facciamo parlare i numeri per decifrare la realtà che stiamo vivendo. A gennaio però sarà l’8.
2
Gli ospiti fissi della nostra trasmissione mensile d’approfondimento televisivo: l’economista Massimiliano Serati e il cartoonist Tiziano Riverso
20.15
L’orario indicativo di messa in onda di Varese Diamo I Numeri, trasmesso subito dopo le interviste tv quotidiane di VareseMese
16
Il numero del canale del digitale terrestre su cui si possono vedere tutte le nostre puntate, che fanno parte del palinsesto di Rete55
27
Le puntate realizzate finora. Prima, sempre facendo parlare le statistiche, andavano in onda le Inchieste di VareseMese
Puntata
2018
L’anno in cui il Social Mood on Economy Index è stato reso disponibile per la prima volta dall’Istat
2020
L’anno a cui si riferisce la statistica sperimentale citata nella puntata di dicembre della trasmissione tv Varese Diamo I Numeri
3°
I dati a cui si riferisce l’indice appena aggiornato riguardano il terzo trimestre dell’anno in corso
9°
Il mese dell’anno in cui, basandosi su Twitter, l’Istituto nazionale di statistica ha rilevato un dato sorprendente