Luca Borsa, game designer di Busto Arsizio, intervista un’esperta di attività ludico-educative per capire quale sarà in quest’ambito la “nuova normalità”
di Luca Borsa
Morena Colli, mamma di due splendide bambine di 5 e 7 anni, lavora come Group Product Manager per la divisione giocattoli in Chicco da 16 anni.
Nella tua esperienza di donna che lavora e di mamma come è stato l’impatto con il lockdown?
E’ stato un cambio radicale e improvviso degli equilibri: dovevamo impostare nuove abitudini e nuovi ritmi, l’inizio di una nuova avventura! I primi giorni è stato piuttosto complesso: la mia azienda ha subito adottato lo smart working, ma le mie bimbe non capivano perché, nonostante la mamma fosse a casa, non potesse giocare sempre con loro! Amando molto i giochi di società si presentavano puntualmente con un gioco da fare, mentre io cercavo di rimanere concentrata sul lavoro o ero impegnata in una riunione. Con mio marito abbiamo, quindi, cercato di calibrare la giornata con momenti di pausa dedicati alle bambine e, dopo qualche settimana, si è creata magicamente una nuova routine. Le mie figlie sono state sorprendenti: i bambini hanno una grande capacità di adattamento e, piano piano, siamo riusciti a incastrare magicamente lavoro, gioco e vita familiare… fondamentali sono stati i momenti di qualità che ci siamo ritagliati e che hanno permesso alle bambine di gestire il distacco quando eravamo impegnati nel lavoro.
E come va ora, con la situazione attuale di profonda incertezza?
Le mie figlie hanno iniziato a frequentare la scuola dell’infanzia e la scuola primaria con grande gioia e serenità ed io sono in maggioranza in smart working…. Sappiamo che esiste un concreto rischio di trovarci in isolamento o in quarantena ma siamo sicuri di poter gestire la situazione al meglio, anche sulla scorta della passata esperienza. In questo momento di grande incertezza, cerchiamo in famiglia di rimanere sereni e positivi, affrontando le cose man mano che si presentano: penso che la soluzione migliore sia quella di cercare di non trasmettere loro ansia. Lo stesso accade nel mio lavoro, dove voglio rimanere positiva: perché quando pensi ai giocattoli del futuro non puoi essere triste! Cerco di essere tranquilla, focalizzata e pensare positivo anche se alcuni giorni può risultare più difficile… Creare e inventare giocattoli è il lavoro più bello che potessi fare ed è una cosa molto seria! I bambini imparano attraverso il gioco, sia in autonomia sia quando condiviso con i genitori: sento, quindi, una grande responsabilità quando sviluppo nuovi giochi, perché ho la consapevolezza che possono aiutare i bambini a crescere e sviluppare le proprie capacità nel modo migliore, supportando anche mamme e papà…
Con il tuo lavoro tu aiuti le famiglie ad avere strumenti ludico educativi nella crescita dei loro figli: come sarà il futuro del gioco, del giocare?
Il gioco negli ultimi anni ha subito delle grandi trasformazioni a partire già dalla prima infanzia. Le modalità di apprendimento, infatti, si evolvono rapidamente e i giochi devono essere studiati e sviluppati di conseguenza, pensando sia a quelli da fare in famiglia sia quelli da giocare in autonomia. E’ fondamentale progettare giochi in grado di stimolare i bambini nel modo corretto, rispettando e seguendo le diverse fasi di crescita, ognuna con specifiche esigenze. Per il futuro del gioco della prima infanzia prevedo che la strada sia questa, studiando le esigenze delle nuove generazioni, ma ricercando anche materiali sempre più sostenibili.