Mentre i bambini scrivono la letterina a Babbo Natale, il game designer bustocco Luca Borsa mette in guardia dal rischio di far trovare loro i doni sbagliati e stila per i noi un utile vademecum per gli acquisti
di Luca Borsa
Quando pensiamo a un regalo per qualcuno cerchiamo sempre di capire i suoi gusti e le sue passioni, ma quando lo facciamo a un bambino spesso un gioco qualsiasi ci sembra la giusta soluzione. Niente di più sbagliato.
Non è solo una questione di età
Non è soltanto una questione di età: è chiaro che regalare qualcosa che non sia in target con la fascia di età a cui ci rivolgiamo è controproducente. Ma si tratta anche di gusti, attitudini, passione. Quindi, cerchiamo di immedesimarci nel destinatario del nostro regalo. Le case di produzioni di giocattoli puntano ad ogni anno a delle novità, ma anche a tenere alte le vendite dei loro grandi classici, e nel mare magnum delle offerte ci si può perdere. Basti pensare che, sul fronte dell’innovazione, persino il Politecnico di Milano si occupa di design del giocattolo da molti anni con un master.
Attenzione a fattura e materiali
Una raccomandazione che mi piace suggerire, che trova riscontri sia nella domanda sia nell’offerta, è di puntare alla qualità del giocattolo:magari uno meno ma di bella fattura e con materiali certificati: si va verso prodotti sempre più ecosostenibili sia nell’uso delle plastiche sia nel cartotecnica. Comprare da aziende certificate e che fanno della sostenibilità un valore è senz’altro positivo.
Quando il dono resta nell’armadio
Qualità del gioco significa poi anche il suo utilizzo: quanto sarà stimolante per un bambino giocare a ciò che gli proponiamo e quanto invece quel dono verrà utilizzato poco o addirittura lasciato a prendere polvere nell’armadio.
Grande è davvero più bello?
Un altro errore che spesso facciamo e che per essere di “valore” un gioco debba essere grande e avere una confezione big: spesso invece sono soltanto ingombranti e saranno anche un problema per dove ritirali o tenerli.
Abbasso la passività
Quindi dobbiamo far sì che i giochi siano un motore per sviluppare la loro creatività: non lasciamoli passivi con prodotti che non aiutano nella crescita e, soprattutto, cerchiamo di variare la loro “dieta”: se ha troppi videogiochi diamogli delle alternative, per esempio le costruzioni, che sono sempre apprezzate, ma anche tutte le opportunità d’immedesimazione o di storytelling.
Il marchio non è tutto
Eviterei però i giocattoli che si ispirano a licenze, perché spesso veicolano solo il marchio o il determinato personaggio di turno, senza dare un valore al giocattolo. Diverso se le licenze sono associate a puzzle o memory, che sono grandi classici ma sempre divertenti e stimolanti.
L’alternativa alla “vita da schermo”
Ricordiamoci che ci sono anche i giochi di movimento e quelli da fare all’aperto: altra valida alternativa alla vita da “schermo”.
Giochi da tavolo, un evergreen
E poi c’è il mondo del gioco da tavolo che ogni anno sforna anche in Italia centinaia di nuovi titoli adatti a ogni palato, con il grande vantaggio di divertire adulti e bambini insieme.
Ascoltate i consigli degli “elfi”
Infine un ultimo consiglio: nel nostro Paese e sul nostro territorio – nell’asse Milano-Varese-Como – ci sono ancora piccoli negozi che con grande fatica e passione proseguono la loro attività e sono sicuramente loro che possono darvi una mano per scegliere il gioco più adatto.
In foto: xxx