Dopo la lunga primavera in lockdown, nell’estate 2020 tutti hanno cercato di stare il piĆ¹ possibile all’aria aperta: Marco Introini, floral designer di Gallarate, commenta il recente ripristino dei giochi d’acqua nel giardino di Villa Toeplitz a Varese come spunto di riflessione per ridisegnare gli spazi pubblici
di Marco D. Introini
Finalmente, dopo molti anni di degrado, il giardino di Villa Toeplitz ĆØ tornato ad essere in condizioni decorose. La mancanza dei giochi d’acqua toglieva infatti una parte del fascino di quello straordinario giardino.
Quando i ricordi d’infanzia si… rinfrescano
Quando ero bambino, una delle cose che ricordo con piĆ¹ piacere era correre su e giĆ¹ instancabilmente dai gradini, per saltellare da una parte all’altra dalle cascatelle… uno āsportā che noi bimbi cresciuti negli anni Settanta praticavamo in parecchi e che ho visto piace ancora ai bimbi di oggi.
Un secolo di storia
Del resto, l’acquisizione di Villa Toeplitz da parte del Comune di Varese ĆØ del 1972: ragion per cui personalmente ricordavo il giardino in condizioni eccellenti, con i giochi d’acqua in efficienza e i viali molto ben tenuti, cosƬ come anche tutte le creazioni in arte topiaria.
I progettisti del giardino, architetti Adam e Collin, crearono un progetto nel 1927 che seguiva molto le indicazioni del proprietario Toeplitz e della moglie polacca, che aveva una spiccata personalitĆ e un gusto decisamente raffinato, in virtĆ¹ della sua cultura e della sua passione per i viaggi, specie in Oriente.
Per l’impressione esercitata su di lei da alcuni giardini realizzati in Mongolia fra la fine del sedicesimo e gli inizi del diciassettesimo secolo – dove ātra i profumi dei fiori e il canto delle fontane l’animo si perdevaā – volle ricreare nel proprio giardino un sistema di giochi d’acqua colorato da tessere di maiolica turchese e giochi di luce policromi subacquei: una vera raffinatezza per il tempo. L’impianto poi di una grande varietĆ di specie botaniche, fece del giardino un vero e proprio spettacolo.
L’idea del ricco banchiere e la donna di cultura
Un ricco banchiere e una donna di grande cultura, quindi, crearono un giardino non soltanto per il piacere della vista, ma soprattutto per quello dell’anima.
Questo a mio parere ĆØ proprio l’aspetto che va esaltato nei progetti di valorizzazione del verde, ma non solo di quello privato, bensƬ anche di quello pubblico. Ci stiamo rendendo conto di quanto non possiamo fare a meno di circondarci di un ambiente verde e naturale e vediamo quanto la nostra vita migliori se le piante ci fanno compagnia durante l’arco della giornata. Persino sul lavoro riusciamo ad essere piĆ¹ produttivi… Quando si parla di recovery, bisognerebbe dunque pensare anche a questo tipo di cura!
in foto: Giochi dāacqua freschi di restauro a Villa Toeplitz a Varese