Fa aumentare il peso, i malanni, gli infortuni e diminuire libido e fertilità. Oggi il fatto di essere particolarmente tese e spossate, sia fisicamente sia psicologicamente, è uno dei problemi maggiori del mondo femminile, da single o in coppia. A Varese, diamo i numeri, in onda come sempre il primo venerdì del mese su Rete 55, abbiamo analizzato la situazione
di Chiara Milani
“Che stress!”. Quante volte lo abbiamo detto. Quante volte abbiamo sognato di liberarcene. Quante volte abbiamo imparato a conviverci. Non a caso, pare che questo sia il nemico principale delle donne, al centro di recente di numerose indagini.
Lei sta male in più casi e più spesso
Secondo una ricerca condotta la scorsa primavera da Human Highway e promossa da Assosalute su un campione di cittadini tra 18 e 64 anni che navigano online almeno una volta la settimana, quasi 9 donne italiane su 10 soffrono di disturbi legati allo stress, con una maggiore incidenza e frequenza rispetto agli uomini. Il mal di testa (46,2%) e la stanchezza (45,9%) risultano i disturbi più diffusi, seguono il mal di stomaco (26,9%), la tensione/dolore muscolare (25,5%), l’insonnia (24,9%) e l’ansia/agitazione (23,4%). Per uno su due il problema è aumentato nell’ultimo biennio a causa soprattutto del lavoro e i problemi economici (rispettivamente poco più e poco meno della metà). Per la popolazione femminile c’è poi un motivo in più: la famiglia, che rende tesa e spossata una su 4, a fronte del 14% degli uomini.
Cenerentola continua a pulire e il Principe azzurro non l’aiuta
A questo proposito, i dati Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) del 2018 confermano come in Italia le donne spendano tutti i giorni un’ora e mezzo in più degli uomini lavorando in ufficio o a per attività domestiche. Dati che peraltro ribadiscono quanto fotografato nel 2013 dall’Istat (Istituto nazionale di statistica), che aveva pubblicato un indice di asimmetria per misurare quanto l’impegno familiare fosse maggiore per lei che per lui, con risultati inequivocabili: nelle coppie con donne tra 25 e 64 anni, il risultato era 69.10 nel caso di entrambi i partner occupati, 81.40 di fronte a donne senza lavoro fuori casa e 68.30 in altre condizioni. Un dato soltanto lievemente migliore in Lombardia, rispettivamente con indici del 66.20, 80.70 e 64.70 a seconda dei differenti tre scenari.
Nel Varesotto ci vuole un fisico bestiale
Quanto al nostro territorio, una ricerca dell’Inail (Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro) presentata l‘anno scorso e riferita ai dati dal 2012 al 2016 ha evidenziato come la maggior parte delle lavoratrici per cui sono state segnalate malattie professionali ha sofferto di malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, indice di affaticamento e stress fisico.
Tanta voglia di cibo e sigarette
Negli ultimi dodici mesi da tutto il mondo sono poi arrivati studi che, al di là dei sintomi più evidenti citati sopra, evidenziano anche altri effetti del superlavoro femminile. Innanzitutto, l’aumento di peso. Secondo l’indagine pubblicata sull’International Archives of Occupational and Environmental Health dai ricercatori delle Università di Göteborg e Umeå, in Svezia, che ha coinvolto quasi 4mila persone di entrambi i sessi, le donne particolarmente stressate al lavoro in 20 anni hanno messo su il 20% in più di peso rispetto alle coetanee meno sottoposte a tensioni in ufficio. A quanto emerso da una ricerca della Medical University of South Carolina, pubblicata su Nicotine & Tobacco Research, le differenze di genere contano poi pure quando si vuole smettere di fumare. Secondo il National Institute of Drug Abuse americano le donne hanno infatti circa un terzo in meno di probabilità di dire addio alla nicotina. Il tutto sia perché la terapia sostitutiva sarebbe ritenuta più efficace negli uomini, sia perché in situazioni di pressione – che possono essere anche semplicemente immagini violente viste sullo smartphone – lei desiderano una sigaretta più di lui.
Problemi di coppia e di culle
Il sovraffaticamento fisico e mentale potrebbe poi anche rappresentare un nemico per la fertilità visto che, in base a quanto pubblicato su American Journal of Epidemiology dai ricercatori statunitensi della Boston University School of Public Health, su circa 5mila coppie in cerca di figli, quelle in cui la partner è stressata hanno meno probabilità di farcela. Mentre la stessa correlazione non è stata trovata per quanto riguarda gli uomini. Da notare che l’associazione tra logorio della vita quotidiana e difficoltà a diventare mamma è stata ancora maggiore tra le under 35. Senza contare lo stress produce cortisolo, che in elevati livelli sopprime gli ormoni sessuali, implicando così una bassa libido.
La riscossa dello stile di vita sano
Qualcosa, però, in Italia inizia a cambiare. Analizzando il trend che influenza le abitudini di acquisto delle italiane, di recente l’Osservatorio QVC ha presentato il risultato di una ricerca sull’Healthy Living, da cui è risultata un’evoluzione progressiva dei comportamenti della popolazione femminile in termini di vita sana: “Solo dieci anni fa l’attenzione a uno stile di vita salutare era decisamente scarsa, mentre oggi tra i 45 e i 54 anni le signore tendono a modificare le proprie abitudine a favore del benessere”. Il come dipende anche da dove si vive. Mentre nelle aree del Sud e delle Isole ci sarebbe una “tendenza diffusa a evitare situazioni stressanti”, nelle regioni del Centro-Nord si farebbe più attenzione “all’alimentazione e all’attività fisica, limitando l’uso di alcolici e di tabacco e frequentando più spesso i centri benessere”.
Illustrazione di Tiziano Riverso