L’ultima puntata di Varese, diamo i numeri, trasmissione d’approfondimento in onda su Rete 55 (Canale 88), ha analizzato il fenomeno dilagante delle fiction con l’economista della Liuc Business School, Massimiliano Serati, e il cartoonist Tiziano Riverso
“Dipendenza come da smartphone e social”
di Chiara Milani
Nei cuori di molti, hanno soppiantato i film. Come giro d’affari, anche. Inutile chiudere gli occhi davanti al trend del momento.
“Un fenomeno del nostro tempo”
“Ormai le serie televisive sono il prodotto che più attrae capitali da parte dei produttori, gli attori più importanti e anche raggiunge livelli di audience che hanno superato pure quelli dei film di cassetta cosiddetti commerciali, quindi davvero un fenomeno del nostro tempo”: dati alla mano, l’economista Massimiliano Serati non ha dubbi nell’analizzare la tendenza del momento, che vede spopolare le serie tv.
Produzione incessante
Ma quante se ne “sfornano” ogni anno? “Tantissime, di diverse tipologie, dal comedy al drama. Basti pensare che in Italia la produzione degli ultimi 12 mesi è stata di una sessantina di prodotti, ma negli Stati Uniti o in Gran Bretagna arriviamo a superare i 200 prodotti ogni anno, che vengono erogati e distribuiti 24 ore su 24 in svariati canali televisivi tradizionali e in streaming”.
Budget da capogiro
Con, appunto, una grande capacità di attrarre investimenti. Tanto che alcuni hanno budget da capogiro. “Assolutamente sì”, sottolinea il nostro interlocutore: “Diciamo che siamo passati dai 10 milioni a episodio di costo per serie degli anni Novanta, come una popolarissima dei calibro di Friends, ai 13-15 milioni di ER – Medici in prima linea, altra serie popolarissima, fino a oggi, quando è stato stimato che ogni nuovo episodio del prequel de Il Trono di Spade, chiamato House of the Dragon, che sarà distribuito a breve, sia costato 65 milioni di euro e che l’intera serie tra costi di produzione e acquisizioni dei diritti valga circa 700 milioni”. Cifre impressionanti.
Post binge–watching blues
Se però, da un lato, gli utenti ne vanno pazzi, dall’altro bisogna stare attenti alle controindicazioni. “Diciamo che uno degli effetti che più frequentemente sono ingenerati da queste serie televisive nei confronti delle persone è quello della dipendenza o, per dirla con gergo più tecnico, dell’ abbuffata di episodi in serie continuative”, spiega il nostro intervistato: “Ovviamente, la dipendenza produce una serie di effetti collaterali in parte fisici, che vanno da cattive posture a disturbi agli occhi per la prolungata esposizione allo schermo, ma anche effetti più profondi e di medio periodo”. Ciò che, sempre più di frequente, si sente definire post binge-watching blues. Ossia, tradotto in termini semplici, “il fenomeno della depressione di fine serie: quando le puntate finiscono gli utenti come più appassionati entrano in una sorta di limbo depressivo”, spiega il professore. Il tutto dopo aver passato magari giorni “da zombi” per aver passato la notte ad “abbuffarsi” di episodi, “così come sono noti i sensi di colpa, perché gli utenti percepiscono diciamo la distorsione di questo eccesso comportamentale, ma al contempo non riescono a staccarsi: un altro fenomeno tipico del nostro tempo, come la dipendenza dagli smartphone e dai social”, conclude Serati.
Amore “da fiction”
A sdrammatizzare ci pensa il cartoonist Tiziano Riverso che, ironia della sorte, così come Serati assicura di non guardare serie tv, ma ci regala una delle sue vignette, in cui lui dice a lei “Amore, vorresti vivere in una fiction?”. E lei risponde: “Sì, ma su un altro canale”.
Costi
10
Negli anni Novanta, una serie tv popolarissima dei calibro di Friends costava dai 10 milioni a episodio
15
ER – Medici in prima linea, altra serie popolarissima, costava dai 13 ai 15 milioni a episodio
65
Oggi è stato stimato che ogni nuovo episodio del prequel de Il Trono di Spade, chiamato House of the Dragon sia costato 65 milioni di euro
700
Si stima che l’intera serie House of the Dragon tra costi di produzione e acquisizioni dei diritti valga circa 700 milioni
Tempi
‘99
Con la serie tv I soprano del 1999 si stima che sia iniziato il fenomeno delle serie tv
6
Le sei stagioni di Lost, a partire dal 2004, hanno confermato il successo delle serie tv
60
Negli ultimi 12 mesi mesi in Italia la produzione è stata di una sessantina di fiction
200
Negli Stati Uniti o in Gran Bretagna arriviamo a superare i 200 prodotti ogni anno
24
Le serie tv vengono erogate e distribuite 24 ore su 24, 365 giorni l’anno