Ogni primo venerdì del mese, subito dopo la nostra intervista quotidiana, su Rete55 va in onda la trasmissione di approfondimento in cui “decifriamo” le statistiche con l’aiuto dell’economista Massimiliano Serati e le illustriamo grazie alla penna del cartoonist Tiziano Riverso. A ottobre abbiamo cercato di gettare lo sguardo al di là del nuovo perimetro disegnato dalla pandemia per vedere che cosa ci aspetti nei prossimi mesi.
di Chiara Milani
Nel titolo originario del celebre film, il buio rappresentava la paura dell’ignoto. Ora, però, dietro la siepe del Covid-19, s’intravede invece la speranza della ripresa. A confermarlo, sulla base dei più recenti dati Istat, Massimiliano Serati, docente di Politica Economica all’ateneo di Castellanza e direttore del dipartimento Ricerca della Liuc Business School.
Aumenta il clima di fiducia
“Ci sono buoni segnali sia in alcuni dati economici di consuntivo sia soprattutto, e questo mi sembra il segnale più rilevante, in termini di clima di fiducia generalizzato”, commenta infatti l’economista. Secondo le ultime statistiche, infatti, questa voce aumenta sia nei
consumatori (da 101,0 a 103,44) sia nelle imprese (l’indice composito sale da 81,4 a 91,1). Per quanto riguarda i primi, il clima economico e il clima futuro registrano l’incremento più marcato passando, rispettivamente, da 90,5 a 94,9 e da 105,6 a 109,5. Anche il clima personale e quello corrente evidenziano una dinamica positiva, salendo da 104,9 a 107,1 il primo e da 98,1 a 100,2 il secondo.
Imprese e consumatori
Ma come si fa a misurare questo risultato? “È un domandone, perché la metodologia Istat e complessa, ma c’è una componente importante diretta a un campione di imprese e a uno di consumatori”., risponde Serati. Ci sono, però, dei distinguo. “Il clima è in miglioramento soprattutto sul versante delle imprese, ma anche i consumatori tutto sommato stanno evidenziando un pochettino di positività. Il miglioramento è diffuso, anche se i servizi di mercato sembrano viaggiare meglio del manifatturiero (quest’ultimo settore passa da 132,6 a 138,6 contro l’incremento marcato da 75,1 a 88,8 della voce precedente, ndr). Purtroppo tra i servizi di mercato, però, il commercio al dettaglio fatica ancora un pochettino (con una crescita più contenuta, da 94,3 a 97,4). Il tutto in ogni caso in un quadro complessivo di maggior fiducia”. Dati alla mano, tra le regioni più “ottimiste”, c’è proprio la Lombardia. La speranza è che sia un ottimismo ben riposto.
Export, temperatura “oscillante”
In attesa di saperlo, per capire che cosa ci aspetta, una voce fondamentale rimane l’export. Da questo punto di vista il termometro – per usare un’immagine a cui purtroppo tanto ci siamo abituati in questo periodo – segna una temperatura “oscillante”, per dirla con le parole del professore, che rimarca:”Ci sono luci e ombre. L’export è migliorato decisamente rispetto a qualche mese fa, per fortuna, mentre a confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso siamo ancora un pochettino sotto. I saldi comunque tra export e import rimangono positivi e questo è un fattore molto rilevante per il nostro sistema”. Ma qui arrivano le dolenti note per il Varesotto: “A livello nazionale il saldo export-import da gennaio a giugno non soltanto è positivo, ma migliora rispetto all’anno scorso”, evidenzia infatti Serati, che però incalza: “Mentre sul nostro territorio è lievemente in flessione”.
L’autunno che verrà
A questo, che cosa aspettarsi per questo autunno? “Direi che il quadro è difficile da prevedere”, ci risponde il nostro interlocutore, secondo cui dipenderà soprattutto da due fattori: “Uno è l’evoluzione della pandemia in Italia, ma soprattutto sui mercati di destinazione delle nostre merci. Per esempio. è interessante il dato del Medio Oriente, mercato di grande importanza per noi, che è in forte flessione”. Ma c’è anche un secondo aspetto. “Molto dipenderà dalle scelte di politica economica di sistema, nella speranza che siano non soltanto manovre di tamponamento dell’emergenza, bensì finalmente davvero manovre strutturali che migliorino la competitività del nostro sistema economico”.
Un’iniezione di positività
Certo, un’iniezione di fiducia non guasta mai. Noi per questo ci affidiamo al cartoonist Tiziano Riverso, che con le sue strisce a fumetti, dietro la siepe del Covid-19 ha disegnato… un arcobaleno.
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Fiducia
103,4
Secondo i più recenti dati dell’Istat, il clima di fiducia dei consumatori a settembre 2020 è aumentato, passando da 101.0 a 103,4
91,1
Sempre in base all’istituto nazionale di statistica, anche il clima delle imprese è migliorato, con l’indice composito che sale da 81,4 a 91,1)
109,5
Per i consumatori, il clima economico e il clima futuro registrano l’incremento più marcato passando, rispettivamente, da 90,5 a 94,9 e da 105,6 a 109,5
107,1
Anche il clima personale e quello corrente evidenziano una dinamica positiva, salendo da 104,9 a 107,1 il primo e da 98,1 a 100,2 il secondo
88,8
Per le imprese, il miglioramento è diffuso, ma i servizi di mercato (passati da 75,1 a 88,8) sembrano viaggiare meglio del manifatturiero (da 132,6 a 138,6)
Export
-0,3%
Ad agosto 2020 si stima, per l’interscambio commerciale con i Paesi extra Ue27, una lieve diminuzione congiunturale per le esportazioni (-0,3%)
+5,1
Rispetto alla lieve flessione dell’export, con gli stessi riferimenti geografici e temporali, le importazioni hanno fatto registrare un forte aumento (+5,1%)
+3.272
Secondo l’Istat, il saldo commerciale ad agosto 2020 è stato pari a +3,272 milioni (era + 3.039 dodici mesi prima)
-27,5%
L’export verso Paesi Opec (-27,5%), Mercosur (-25,5%) e Russia (-20%) è in forte calo su base annua, mentre aumenta in Cina (+4,8)