La bellezza ci salverà? [VIDEO]

di Andrea Mallamo

Ispirandoci alla celebre frase pronunciata dal principe ne L’idiota, con leconomista Massimiliano Serati e l’aiuto del cartoonist Tiziano Riverso abbiamo analizzato il trend di alcuni settori dell’arte, importanti anche per il nostro territorio

di Chiara Milani

Che la bellezza salverà il mondo, Dostoevskij lo fece dire al principe ne L’idiota. Noi ne cerchiamo conferma tra i numeri legati alle arti, che della bellezza sono interpreti.

La nuova primavera della lettura

Partendo proprio da quelli legati alla lettura visto che – non a caso – citiamo un grande scrittore russo. Anche perché, complice il fatto che 2 anni fa, di questi tempi, eravamo chiusi in casa e la scorsa primavera non eravamo proprio liberi di muoverci, pare che nel periodo pandemico sia “rifiorita”. “Parrebbe proprio di sì, conferma Massimiliano Serati, economista della Liuc Business School che, numeri alla mano, commenta: “L‘Istat ci ha appena raccontato gli ultimi dati relativi alle statistiche culturali in Italia e il 2020 racconta che il numero di persone che ha letto almeno un libro durante l’anno ha superato il 41%, quindi circa un 3% in più dell’anno prima, con tra l’altro le lettrici donne che superano di addirittura di un 10% i lettori maschi”. Un segnale bellissimo, anche se ancora timido se pensiamo che, come fa notare il ricercatore universitario, “tra il 2011 e il 2016 nel nostro Paese si sono persi 3 milioni di lettori”.

Città d’arte, piccolo è bello

Ci sono poi le arti figurative. Come pittura, scultura e architettura, di cui le nostre città sono piene, che rappresentano un grandissimo patrimonio non soltanto a livello culturale, nonostante ovviamente la crisi del turismo dell’ultimo biennio. “In questo caso le statistiche ci parlano nuovamente di una ripresa rispetto al 2020, anche se è facile e scontato, visto che molti luoghi della cultura erano chiusi”, illustra il professore. Si tratta di una ripresa che però ha dei connotati particolari. “Crescono molto i piccoli borghi, i piccoli comuni a vocazione artistica e culturale, con tutto il loro patrimonio di nicchia e di tesori nascosti”, cita infatti Serati: “Mentre le grandi città invece, che un tempo assorbivano il 20% della fruizione turistica nazionale, vuoi per un desiderio di fuggire dai luoghi affollati vuoi per la riscoperta di cose nuove, perdono qualche passo. Sono infatti anche loro in ripresa, ma faticosamente”.

Export, che lusso!

Parlando di arte, ovviamente, non si può non pensare anche al teatro, il cinema, la musica e molto altro. Per questioni di spazio, però, rimanendo legati da un lato all’attualità e dall’altro al territorio, il pensiero corre all’arte orafa, alla moda a tutte quelle che insomma hanno sempre visto nella Russia un mercato privilegiato per l’Italia, compreso il Varesotto e l’Alto Milanese. “Pure in questo caso, il 2021 è stato un anno molto positivo: basti pensare che il comparto dell’oreficeria ha raggiunto livelli di fatturato addirittura superiori a quelli del periodo pre pandemico e non di poco, perché parliamo di un 17% in più, sottolinea il nostro interlocutore: “Il tessile ha avviato il recupero, senza ancora colmare il gap generato dalla pandemia, ma con buone prospettive”.

Il grande interrogativo

Lo scenario però adesso cambia. “Ora arriva la crisi: la Russia per noi è un mercato di destinazione importante, tuttavia è anche vero che, diciamo così, questa crisi avrà delle conseguenze economiche ancora non del tutto prevedibili. Ovviamente, dipenderanno dalla durata della guerra. Però buona parte degli analisti ritiene che non saranno tali da interrompere il trend avviato l’anno passato, se non momentaneamente”, incalza l’economista, specificando: “Si tratta di un lasso di tempo che naturalmente può essere drammatico per alcune aziende, ma che diciamo non dovrebbe essere grave come è stata grave la crisi pandemica, durata 18 mesi”. Di qui, la conclusione: “Quindi, da questo punto di vista, un pochettino di luce in lontananza si intravvede”.

Altro che sorriso da Gioconda!

La speranza è che sia davvero così. Per dirla con un’altra arte, cioè il disegno, in cui è maestro Tiziano Riverso, ispirandosi a Monna Lisa, l’auspicio è: “Arte e cultura, basta sorrisini enigmatici, ma sane risate di soddisfazione”. Spiega infatti il nostro cartoonist: “Mi sono ispirato a Leonardo da Vinci, che rappresenta un po’ l’emblema della cultura italiana, augurandomi che la Gioconda possa andare oltre il suo solito sorriso enigmatico”. Già.

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Turismo

 

20%

Le grandi città d’arte, che un tempo assorbivano il 20% della fruizione turistica nazionale, perdono qualche passo

 

Secondo i dati 2018 dell’Eurostat, l’Italia è prima in Europa per numero di strutture ricettive, seguita da Croazia e Spagna al secondo e terzo posto

 

18%

La maggiore capacità ricettiva è localizzata in Centro Italia, con oltre il 18% degli esercizi e il 4,7% dei posti letto. Segue il Nord-est

 

In termini di posti letto Milano nel 2018 era al terzo posto, dopo Roma e Venezia e prima di Firenze

 

236

Nel rank totale delle presenze, nel 2018 Varese si era piazzata al 236esimo posto per quanto riguarda il turismo d’arte in area urbana

 

Libri&Lusso

 

+41%

 

In Italia nel 2020 il numero di persone che ha letto almeno un libro durante l’anno ha superato il 41%, quindi il 3% in più dell’anno prima

 

+10% 

Secondo l’Istat, durante la pandemia, la quota di lettrici donne ha superato addirittura di un 10% quella di lettori maschi

 

-3

Le statistiche segnalano che tra il 2011 e il 2016 nel nostro Paese si sono persi ben 3 milioni di lettori

 

2021

Il 2021 è stato un anno molto positivo per il comparto dell’oreficeria, con un +17% rispetto al periodo pre pandemico

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