Il reset sociale [VIDEO]

di Andrea Mallamo

Le ultime tendenze sulle piattaforme digitali e il loro impatto sull’economia e sul nostro territorio. Ci abbiamo riflettuto assieme all’economista Massimiliano Serati e al cartoonist Tiziano Riverso durante l’ultima puntata di Varese Diamo I Numeri, in onda il primo venerdì di ogni mese alle 20.15 su Rete55

di Chiara Milani

Resettare la propria vita sociale. E’ quanto ci ha costretto a fare la pandemia che purtroppo ancora stiamo fronteggiando. In tutto il mondo. E naturalmente il nostro territorio non fa eccezione.

In questo scenario, secondo il network We are social, che ogni anno presenta il proprio report, ci sono 6 tendenze chiave che influenzeranno nel 2021 i social network. Ormai, vista la distanza fisica a cui siamo obbligati, da mesi queste piattaforme sono entrate ancora più prepotentemente nelle nostre vite. Ciò che spicca come primo punto e che sembra destinato ad essere sempre più evidente nel corso dell’anno che è appena incominciato, è il fatto che le persone stiano riscoprendo le gioie semplici della vita, seguendo gli influencer che insegnano loro come tornare a vivere in tal modo. Si è dunque alla ricerca di piaceri come la calma di camminare nella natura piuttosto che il comfort di riscoprirsi comunità. Due opportunità che, peraltro, da sempre rappresentano valori aggiunti della vita in provincia.

Il ritorno alla natura e alla comunità

Da tempo Massimiliano Serati, economista al vertice del dipartimento Ricerca della Liuc Business School, studia le dinamiche dei territori lombardi. Gli domandiamo quindi se, a quanto gli risulti, questa tendenza verso the simple life si riscontri anche da noi e, nel caso, in che modo influenzerà il nostro scenario locale. “Innanzitutto, un simile trend per chi vive in provincia e specialmente nei nostri territori non è del tutto nuovo: il contatto con la natura, un certo radicamento nella comunità locale sono valori che da tempo sono a noi cari”, conferma il professore, che prosegue: “Bisognerà capire quanto dello stress in questa direzione sia il risultato di una scelta, di un’effettiva presa di consapevolezza o sia dovuta ai lockdown ripetuti. La sensazione è che, una volta riaperto tutto quanto, un po’ di pulsione in questo senso andrà spegnendosi. Si tornerà insomma a una relativa normalità anche da questo punto di vista, quindi non ci accorgeremo di grandissime differenze rispetto al passato. Ma vedremo…”.

I social in famiglia, in giardino e a tavola!

Nel frattempo, le piattaforme digitali vengono sempre più utilizzate anche per rafforzare i legami familiari. Pensiamo alle videochiamate che tanto ci hanno aiutato duranti il primo lockdown, ma anche nelle recenti festivit natalizie e a gennaio. Oppure a fenomeni nuovi tipo i video creati insieme dai genitori e figli su Tik tok. A tutto questo si sommano anche i cosiddetti hobby lenti, ossia il giardinaggio, piuttosto che la cucina casalinga, riscoperti per l’appunto in rete. E’ dunque lecito domandarsi quali conseguenze possa avere questa tendenza, che viene descritta come “una fuga verso realtà virtuali sostanzialmente semplificate”. “Questa la vedo come una prospettiva più robusta. Seppur anche in tal caso non del tutto nuova: se pensiamo alla diffusione televisiva delle trasmissioni dedicate alla cucina, il loro passaggio sui social è un passo abbastanza fisiologico ed è compatibile con le carenze che abbiamo tutti in termini di tempo a disposizione e anche di costi”, spiega Serati: “Quindi, il fatto di fruire di attività che abbiano sia una dimensione privata sia una dimensione marginalmente economica, utilizzando il canale digitale credo che sarà una prospettiva che andrà consolidandosi e che crea anche situazioni che oggi non immaginiamo: professioni nuove, attività nuove e anche un modo diverso di socializzare, seppure sia tutto da capire se sia un modo vincente alla lunga oppure no”.

L’opportunità per i marchi

In ogni caso, sempre secondo il report di We are social, i marchi dovrebbero sfruttare queste nuove tendenze per avere un impatto culturale, celebrando sostanzialmente le piccole cose della vita, non soltanto quelle grandi. “Se parliamo di grandi marchi, questi brand si sono già mossi da tempo, soprattutto in termini di comunicazione, più più che di realtà sostanziali di prodotti, proponendo il loro menu di offerta in una veste diversa di fruizione, se vogliamo un po’ più intima, un po’ più raccolta, un po’ più domestica, analizza infine l’economista: “I marchi più piccoli o gli imprenditori che hanno una dimensione di comunicazione, un po’ più limitata, invece, dovranno cavalcare di più la sostanza. Da questo punto di vista, il ruolo dei social combinato con queste nuove tendenze, qualcosa cambierà”.

Il futuro è ibrido

Pensiamo, per esempio, al commercio. “Alcune case di abbigliamento, che già prima proponevano lo store online per l’acquisto, ora propongono una soluzione ibrida: scegli online e poi vai a provare, a completare, a perfezionare l’acquisto della tua boutique. Uno spazio, quest’ultimo che dunque diventa non più il luogo stressante per la scelta tra mille capi, ma quello in cui perfezioni un acquisto e quindi privilegi l’aspetto più di socializzazione, di condivisione, di gratificazione. E lo fai con il tuo negozio di fiducia. Quindi compri online, ma mantiene il rapporto con il tuo territorio. Tutte queste forme un po’ ibride solo, probabilmente destinate ad affermarsi sempre di più, conclude Serati. Come a dire che resterà comunque fondamentale il consiglio vis à vis cucito su misura.

 

—-//—-

I trend

 

Open souce creativity: secondo il network We are social, al sesto posto le persone si stanno impegnando con forme più collaborative di creazione di contenuti

 

Unbound platforms: gli utenti stanno diversificando i modi in cui interagiscono con i social

 

Reliable Idols: nel 2021 si vuole che i personaggi pubblici utilizzino la loro piattaforma digitale in modo responsabile

 

In-Feed intimacy. In terza posizione, le persone stanno trovando modi per umanizzare le loro connessioni digitali

 

Practical advocacy. Sempre secondo il report annuale di We are social,

la gente sta trovando modi pratici per mobilitare gli altri

 

La semplicità

 

The simple life. Secondo il network We are social, al primo posto le persone usano i social per riconnettersi ai propri valori fondamentali

 

A

All’interno della riscoperta delle gioei semplici della vita, in cima spicca la calma di camminare nella natura

 

B

Una delle tendenze emergente all’insegna della simple life è il comfort di riscoprirsi comunità

 

C

Hobby lenti: gli influencer più seguiti sono quelli che insegnano la cucina casalinga piuttosto che a fare giardinaggio

Articoli Correlati