Venerdì 5 giugno alle 20.10 su Rete 55 in onda un’altra puntata speciale di Varese Diamo I Numeri, la nostra trasmissione d’approfondimento tv mensile, in cui sarà ospite Massimiliano Serati, direttore della Divisione Ricerca della Liuc Business School, che ha elaborato l’indicatore Indice per monitorare l’evoluzione dell’infezione anche durante la Fase 2
di Chiara Milani
Il giorno della verità sarà a metà giugno. Soltanto tra il 15 e il 18 di questo mese, infatti, si potrà sapere in che direzione stiamo andando. Ovvero, se la tanto agognata uscita dal tunnel è davvero più vicino oppure se, invece, l’allentamento del lockdown ci sta riportando al punto di partenza. Ciò almeno secondo Indice, lo strumento messo a punto dal Centro sullo sviluppo dei Territori e dei Settori della Liuc Business School per misurare il contagio effettivo da Covid-19.
Le premesse
Per capire come funziona questo “termometro del Coronavirus” sono necessarie alcune premesse. A spiegarci le indicazioni metodologiche è lo stesso team che le ha messe a punto, formato da Massimiliano Serati, Andrea Venegoni e Fausto Pacicco. “Indice nasce dal presupposto che i dati ufficiali sui contagi sono parziali, distorti e poco affidabili, come ormai pressoché tutti gli epidemiologi stanno evidenziando: il suo obiettivo è riempire questo gap”, ci spiegano i ricercatori, che aggiungono: “Questo studio non si limita a sintetizzare l’andamento dei contagi ufficiali (ossia accertati con tampone) ma stima l’andamento di quelli effettivi, ossia incorpora anche l’evoluzione dei casi non ancora emersi, non «tamponati» e asintomatici”.
Tre regioni “osservate speciali”
Indice, dunque non misura il numero assoluto di coloro che hanno contratto il virus – “francamente allo stato attuale nessuno può farlo in modo affidabile””, sottolineano gli studiosi dell’università Cattaneo di Castellanza – ma soltanto il loro andamento nel tempo a partire da un arbitrario valore 100 corrispondente a una certa data. Quindi, stima incrementi o decrementi percentuali dell’intensità dell’infezione nel tempo. Un indicatore riferito, almeno per ora, a Unione Europea, Italia, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.
Un fenomeno “turbolento”
Ciò detto, come si muove la pandemia? Stando ai grafici elaborati quotidianamente forniti dall’ateneo, fino a metà maggio l’andamento dei contagi era indubbiamente e univocamente in diminuzione. Poi, in concomitanza con l’inizio della Fase 2 dell’emergenza, qualcosa si è rotto e ha preso avvio una fenomeno di turbolenza, con l’alternarsi giornaliero di variazioni negative e positive. A fine maggio, a distanza di due settimane dall’inizio di questo nuovo corso, sono stati registrati molti più segnali di crescita che di diminuzione. Tanto che si è fatto strada il timore che davvero i contagi stiano riprendendo quota. “Niente allarmismi, ma attenzione e consapevolezza”, è il monito della Divisione Ricerca Applicata ed Advisory della Lbs. Insomma, vietato lasciarsi andare ad enfatizzazioni, ma pure ignorare questi segnali.
Il picco sembra essere lontano
Guardando con attenzione l’indicatore si nota che i picchi di massima intensità sono differenti per regione: 29 marzo in Emilia, 7 aprile in Lombardia e 13 in Piemonte. Rispetto ad allora, nella regione di Milano a fine dello scorso mese eravamo a circa -40% rispetto al momento peggiore, in quella di Torino -22 e in quella di Bologna -60%.
Dalla Fase 1 alla 2
Se nella Fase 1 della lotta al Covid-19 dunque questo modello si è incentrato sulla previsione dei picchi e dei punti di flessione della curva dei contagi, si è poi passati al monitoraggio quotidiano dei sussulti della pandemia per capire come gestire i processi di rilancio dell’economia. Questo, insomma, vuol essere uno strumento di supporto per le policy territoriali e aziendali. Il tutto tramite lo sviluppo della gestione dei dati, assimilati a big data, con un substrato economico, statistico e scientifico per l’elaborazione di un indicatore su base giornaliera.
Varese Diamo I Numeri
Di tutto ciò ci occuperemo venerdì 5 giugno alle 20.10 circa sull’emittente Rete55, nella trasmissione tv d’approfondimento mensile della nostra testata. Così come il mese scorso, quando abbiamo analizzato l’impatto della crisi sull’economia, abbiamo invitato a fornirci gli ultimi aggiornamenti e a commentare i dati il direttore della Divisione Ricerca della Liuc Business School, Massimiliano Serati, che è appunto tra i creatori di Indice. Accanto a lui, come sempre, per aiutarci a visualizzare le cifre con delle immagini ci sarà il cartoonist Tiziano Riverso, che disegnerà davanti alle telecamere la “morale” della puntata di giugno. Sperando che la “temperatura” del contagio si abbassi sempre più.