Dal Carosello al marketing emozionale: il gruppo Terziario donna della provincia di Varese premiato dalla Confcommercio nazionale per un percorso formativo itinerante che si è concluso con un convegno al Museo MA*GA di Gallarate. Sotto i riflettori, quattro storie di successo al femminile
di Chiara Milani
C’era una volta il Carosello. Ricordi in bianco e nero di un’Italia che non c’è più. L’Italia del boom economico, delle botteghe sotto casa, della lira. Oggi si compera in euro, via Internet o nei centri commerciali, con risorse limitate a causa di una crisi che non sembra dare tregua. Di pari passo, dalla celebre trasmissione televisiva – che per reclamizzare prodotti alternava i messaggi pubblicitari a sketch comici – si è passati al marketing emozionale. Ossia, quello che parla al cuore dei clienti. Cercando con l’empatia di superare quella barriera mentale che ormai ognuno di noi ha eretto per difendersi dai bombardamenti pubblicitari.
Lo sa bene il Terziario donna della provincia di Varese. Per sostenere i negozi di vicinato, nei mesi scorsi le rappresentanti di Uniascom hanno promosso un percorso di formazione serale a tappe che ha toccato le cinque associazioni dei commercianti del territorio: Busto Arsizio, Gallarate, Luino, Saronno e Varese. Un progetto che è valso al gruppo, presieduto da Cristina Riganti, un premio di Confcommercio a livello nazionale.
A conclusione di questa iniziativa itinerante, le imprenditrici si sono ritrovate nella suggestiva sala Missoni del Museo MA*GA di Gallarate. Per condividere storie ed emozioni. Per ascoltare i casi di successo di alcune colleghe che ce la stanno facendo. E per ricordare a se stesse e all’altra metà del cielo commerciale che l’apporto femminile fa sempre più la differenza. Anche in questo campo.
La conferma è arrivata dai numeri snocciolati da Massimiliano Serati. Inequivocabile l’analisi del docente di politica economica della Liuc di Castellanza: “Più dinamiche, più innovative, più giovani, più multiculturali e con background formativo di grado più elevato: sono queste le caratteristiche delle imprenditrici del terziario che, nell’epoca difficile della recente crisi economica, hanno sostenuto il sistema produttivo nazionale”. Anche a Varese, dove un’impresa ogni cinque è al femminile, anche se è da notare che la presenza sale a una ogni tre nel settore del commercio al dettaglio. Dopo una breve fase di contrazione, dal 2014 il dato è in crescita lenta, ma progressiva. Il che fa ben sperare per un futuro del commercio sempre più – è il caso di dirlo – roseo.
In prima fila, il segretario generale dell’Unione delle associazioni dei commercianti di Varese, Sergio Bellani, invitato a fare gli onori di casa dopo un altro uomo, il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani. Concordi, entrambi, nel lodare l’apporto delle donne nei loro rispettivi campi.
Storie di passione e impegno, come quelle di quattro testimoni d’eccezione. Che ci piace legare con un fil rouge immaginario incentrato propria sulla donna. Quell’eterna, romantica Cenerentola che per sposare il suo principe azzurro è sempre in cerca di un vestito da sogno. A lei ha pensato l’under 30 Anna Zampetti da Reggio Emilia, titolare di una catena di negozi in franchising nata da poco, ma che questo mese apre proprio in provincia di Varese il suo diciassettesimo outlet per abiti da sposa. Per vestire ogni fanciulla del reame con mise di marca a prezzi low cost. Come in una favola. Ma se le fiabe si concludono alle nozze, il matrimonio nella vita reale è seguito da un sontuoso banchetto. Ricevimento che potrebbe essere ospitato da Elisabetta Cozzi nell’omonimo Museo dedicato all’Alfa Romeo di Legnano, che ai tempi del digitale sta conquistando il pubblico puntando sulla materia. Ovvero, sul fascino delle vecchie auto “Made in Lombardia”, che oggi fanno appunto anche da sfondo ad eventi di prestigio. Momenti unici come i rinfreschi, che possono essere organizzati da Chiara Cavelli, scrittrice con una passione per la storia che l’aiuta a organizzare iniziative al passo con i tempi. Infine, ma non ultimo, per vivere felici e contenti i nostri novelli sposi possono trovare il loro nido grazie Giulia Garbi, agente immobiliare nota per la trasmissione televisiva “La seconda casa non si scorda mai”.
La nostra favola è inventata, ma le storie di queste donne sono vere. E sono di successo. A firmare il lieto fine, la presidente nazionale del terziario donna, Patrizia Di Dio. Citando il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, la leader ha sottolineato come, dopo l’umanesimo, sia ora il tempo dello “womanesimo”.
Ogni donna, del resto, lo sa: i sogni, anche in tempi di crisi, son desideri. E forse non è un caso che per aiutare ad avverarli nella celebre fiaba non arrivi un mago. Bensì, la fata madrina.