di Chiara Milani
Giampiero Grimoldi, organization manager del Rugby Parabiago 1948, spiega come rendere sostenibile una società sportiva anche in tempi di pandemia
E’ lo spirito di squadra, a fare la differenza quando si scende in campo contro un temibile avversario. Questa semplice regola di gioco, se applicata alle società sportive e non soltanto ai loro atleti, oggi più che mai può rappresentare la mossa vincente. Rendendo l’attività sostenibile anche al tempo del Covid-19: una sfida difficilissima, ma che si può vincere. A darne testimonianza è il Rugby Parabiago 1948, terzo club in Italia per importanza dopo Milano e Roma e primo in assoluto nel Belpaese in questo sport ad aver redatto un report di sostenibilità e lanciato una campagna di crowdfunding, che sta dando risultati incoraggianti.
Il gioco di squadra
A spiegarci la strategia di questa realtà è l’organization manager, Giampiero Grimoldi, il quale è anche presidente del Mini rugby Parabiago, che è il fiore all’occhiello, assieme al Rugbytots per i bimbi in età prescolare: “Ci siamo trovati a febbraio dell’anno scorso davanti a questa pandemia con l’organizzazione di un weekend di rugby a Legnano e ci siamo visti costretti a dover sospendere la partita della domenica e da lì per noi era come veramente se il mondo ci fosse caduto addosso. Abbiamo attivato sin da subito questa piattaforma di raccolta fondi come sostegno per il club. È una piattaforma realizzata internamente grazie ai nostri uomini social”. Chi dona, ha in cambio un piccolo gadget. E i riscontri sono arrivati, tanto che l’iniziativa prosegue. Anche se non sono mancate altre attività, come il camp estivo per i bambini. “E poi non abbiamo mai fermato la formazione degli allenatori, che per noi sono una risorsa importantissima per lo sviluppo, la crescita e la ripartenza del club”, sottolinea Grimoldi.
I cinque pilastri
Intanto, subito prima dell’arrivo della pandemia, la società aveva presentato appunto il suo primo report di sostenibilità. “È stato un documento sul quale abbiamo lavorato veramente tanto”, prosegue il nostro interlocutore, evidenziando il “coinvolgimento di tutti gli stakeholder nelle strategie per i prossimi 4 anni”. Cinque i temi portanti: il progetto sportivo, quello educativo, la gestione delle risorse umane, lo sviluppo del centro sportivo e la sostenibilità economica. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, così delicato in questo momento, Grimoldi illustra:, “Fin da subito abbiamo capito che la sostenibilità del club non può più dipendere solamente dalle aziende che sono sponsor, ma da progetti solidi e strutturati, dei quali poi le imprese sono partner”. Come esempio, l’organization manager cita le attività di team building, così come il festival musicale nato come festa della birra di fine anno “che diciamo che negli ultimi anni ci è scappato un po’ di mano ed è diventato di livello internazionale”. Ed è esattamente questo la voglia con il quale la società sportiva vuole crescere e sostenersi. Quindi, creare progetti che sono di proprietà del club con il supporto poi di tutti gli stakeholder, come le aziende o l’amministrazione del territorio, ma anche i tesserati e le loro famiglie.
La partita della vita
In attesa di tornare dunque in campo fisicamente, anziché rimanere a guardare sugli spalti, il Rugby Parabiago 1948 si gioca dunque quella che è diventata la partita della vita.