I consigli di Fabio Angeli, docente di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese e direttore della Medicina Generale e della Cardiologia Riabilitativa dell’Istituto Maugeri di Tradate
di Fabio Angeli
Le malattie cardiovascolari (ictus, scompenso cardiaco, infarto del miocardio) sono, purtroppo, ancora la prima causa di morte in Italia.
Tali patologie, infatti, sono responsabili di circa il 35% di tutti i decessi registrati nel nostro Paese.
Sono causate sia da fattori di rischio non modificabili (età, sesso e familiarità) e sia da altri su cui, invece, si può e si deve agire: come l’ipertensione arteriosa, il diabete, la dislipidemia e l’obesità. Tra le varie misure preventive che agiscono positivamente su questi fattori di rischio e che riducono la probabilità di avere una complicanza cardiovascolare, l’attività fisica riveste un ruolo fondamentale.
Mezz’ora al giorno toglie il medico di torno
L’esercizio fisico regolare (per almeno 30 minuti al giorno) riduce i livelli di pressione arteriosa, di colesterolo e di glicemia nel sangue e previene l’obesità.
Gli effetti dell’attività fisica si esplicano anche in modo diretto sul nostro cuore, aumentandone la contrattilità e performance. Importantissimo è, infatti, il ruolo dello sport nel preservare la normale struttura delle pareti del cuore, evitando che diventino “rigide” e poco elastiche.
L’attività sportiva migliora anche la capacità di trasportare ossigeno ai nostri organi e permette di mantenere giovane il nostro organismo. Gli effetti positivi, poi, non conoscono tempo e si esplicano in tutte le fasce di età.
Training riabilitativo
Il training a livello corporeo viene anche utilizzato per migliorare le condizioni dell’apparato cardiovascolare anche in chi è già stato colpito da un problema cardiaco. Tutta la moderna riabilitazione cardiologica si fonda su un mirato e progressivo esercizio fisico dopo un evento cardiovascolare. Questo approccio aumenta la capacità funzionale del nostro organismo, migliora la qualità di vita e riduce in modo significativo il rischio di avere un altro episodio.
“Terapia” post Covid
In questi due ultimi anni di pandemia, abbiamo anche scoperto quanto sia importante l’esercizio fisico in chi è stato colpito da una infezione da SARS-CoV-2. In particolare, chi sviluppa una forma severa di Covid19 può anche presentare una significativa compromissione della funzionalità cardiaca e respiratoria. L’esercizio fisico, anche in questo caso, migliora la respirazione e permette di recuperare in minor tempo una normale funzionalità dei nostri polmoni e del nostro cuore.
Infiliamoci la tuta!
Se, quindi, vogliamo promuovere un processo che ci consenta di esercitare un maggiore controllo sulla nostra salute e di migliorarla, muniamoci di tuta, troviamo il tempo e pratichiamo sport.
In foto: Fabio Agnelli