Per uscire da una crisi globale non si può avere soltanto una prospettiva locale. Ecco perché abbiamo interpellato quattro professionisti di diversi settori e continenti per capire come si stia affrontando la recessione e che cosa ci aspetta per il futuro
“La pandemia ha colpito qualsiasi attivitĂ commerciale. Siamo stati rinchiusi per quasi 3 mesi, il che ha influito in modo significativo sull’attivitĂ . Tanti negozi e ristoranti hanno chiuso, molti uffici che erano stati affittati ora sono vuoti e ai loro proprietari è molto difficile trovare nuovi inquilini, anche con sconti”. Andrey Beskinsky, direttore generale dello United Center of Appraisal (azienda che Ă© tra le top 50 in Russia nel proprio settore), parla da Mosca: “Per quanto riguarda il settore immobiliare, poco è cambiato. Ci sono abbastanza offerte e i prezzi non sono mutati. L’unico punto è che sta crescendo il numero dei mutui”.Â
Il “vaccino”
Fin qui, il malessere. Quindi, il “vaccino” messo a punto dai giovani leader russi dei JCI (Junior Chamber International) è promuovere per il 17 settembre la prima conferenza online euro asiatica sul business: “Gli eventi attuali nel mondo spingono le persone in tutto il mondo a cercare nuovi modi per comunicare e sviluppare la propria attivitĂ . La Russia si trova in Europa e in Asia. E vogliamo essere un ponte tra di esse”, spiega il nostro interlocutore che, giĂ forte di 4mila registrazioni, invita gli imprenditori italiani a partecipare: “Questa è un’opportunitĂ unica per connettere persone di diversi paesi in una sola comunitĂ , condividere le loro idee e ottenere nuove informazioni. Il programma del forum è diviso in 2 sessioni parallele , quello principale con discussioni di esperti e una parallela ricca di master class e presentazioni interessanti”. La partecipazione è gratuita, basta registrarsi e scegliere temi che interessano.
La cura filippina
Intanto, dalle Filippine, che è la nazione del Sudest asiatico piĂą colpita dal contagio, a spiegarci i malanni e la cura in corso per l’economia è Marc Brian Lim, sindaco di Dagupan, importante centro commerciale e finanziario a nord di Manila: “Il problema della disoccupazione è presente in varia misura in molti Paesi. Qui abbiamo avuto casi di disoccupazione soprattutto nel settore dei servizi, come alberghi e ristoranti. Abbiamo quindi concesso incentivi fiscali, sgravi per l’affitto in alcuni spazi governativi e proroga dei tempi per il pagamento di diversi permessi commerciali. Il governo nazionale, d’altro canto, sta cercando di aumentare la spesa per le infrastrutture, abbassando i tassi di interesse e fornendo sussidi ai lavoratori”.
Le 3 skills universali per guidare un’azienda
E se anche le principali economie del mondo sono in recessione, ci sono pure settori in crescita, come quello alimentare, delle teleconferenze e delle costruzioni. A sottolinearlo da Parigi, in Francia, è Albert Hiribarrondo, esperto di leadership e strategia aziendale specializzato nell’assunzione di direttori generali e amministratori delegati in diversi settori e in piĂą nazioni. Ma, in questo mondo in evoluzione, così pieno di incertezze, quali sono le competenze chiave che ricercate per i leader aziendali in questo momento? “AgilitĂ , diversitĂ , inclusione, così come responsabilitĂ , impegno e umiltĂ sono le parole-chiave … Tuttavia, in tutto il mondo, sempre, vengono cercate 3 abilitĂ universali, ancora piĂą essenziali nel momento dell’incertezza”, ci risponde, proseguendo: “Leader who care, quindi che hanno cura di mission, vision e sogni dell’azienda. Leaders who dare, ossia che hanno il coraggio di essere imprenditori, apportare cambiamenti positivi, avere un impatto, fare la differenza. Infine, ma non ultimo, leaders who share, quindi capaci di condividere i propri successi con azionisti, stakeholders, personale e famiglia”.
Vince la cooperazione
E per il futuro? Per capire che cosa accadrĂ ci siamo rivolti a Bridgette Engeler, docente di Impresa e Innovazione alla Swinburne University of Technology, specializzata in innovazione, previsione strategica e design e componente dell’Associazione dei futuristi internazionali, una comunitĂ globale che aiuta ad anticipare e influenzare il futuro: “Non faccio previsioni, soprattutto perchĂ© la possibilitĂ e l’impatto di una pandemia come questa sono stati discussi come scenario per decenni e troppo pochi hanno prestato attenzione! Ma dirò che il 2021 sarĂ piĂą simile al 2020 che al 2019. E quello che rimpiangiamo come “normale” è andato. Il Covid-19 ha plasmato il nostro mondo per mesi, che ci piaccia o no, e questo ci costringe a lavorare su cose piĂą fondamentali come sicurezza, fiducia, cura e relazioni. In realtĂ , non riguarda soltanto l’economia globale”, ci risponde da Melbourne, in Australia: “La pandemia mondiale sta generando un’elevata incertezza che colpisce tutti i settori della societĂ a livello globale. Mentre alcuni si concentrano su domande sulla diffusione futura del virus e sugli impatti sulla salute pubblica, vi è una significativa incertezza riguardo gli effetti a cascata che possono derivare dalla malattia e alle risposte ad essa, e su come questi interagiranno attraverso sistemi piĂą interconnessi nei prossimi mesi e anni. Ovviamente questa ulteriore turbolenza accentua le sfide esistenti e aumenta il rischio che i governi prendano decisioni politiche sulla base di ipotesi troppo affrettate o ristrette sul futuro. Ma in breve, si tratta di abituarsi a vivere in una crescente incertezza e non sapere – o non aspettarsi che le persone abbiano – tutte le risposte”. Come uscirne, dunque? Engeler ha le idee chiare: “Sono gli imprenditori e gli innovatori in tutti i tipi di organizzazioni che promuoveranno gli obiettivi della societĂ e il benessere globale sfidando ed espandendo le nostre percezioni di ciò che è possibile in futuro. L’azione locale influenza sicuramente il cambiamento globale, ma l’imprenditorialitĂ deve riguardare la cooperazione piuttosto che l’interesse personale, e meno vittorie a breve termine che servono soltanto a pochi privilegiati”
in foto: Marc Brian Lim, Albert Hiribarrondo, Bridgette Engeler