I nostri primi 40 anni

di admin

Nel 2023 Varesemese festeggia

Iniziamo l’anno con una dichiarazione d’amore lunga 4 decenni, quanto la storia della nostra rivista, il più longevo mensile del Varesotto che, pur essendo anche sulle moderne piattaforme di comunicazione, va ancora in stampa, oggi come per il primo numero del 1983. In primavera i festeggiamenti

I miei primi 40 anni è un film degli anni Ottanta che fece scalpore. Proprio in quel decennio nasceva, ad opera di Giorgio Piccaia e Melania Rocca, VareseMese. Così, nel 2023, anche se con un nuovo assetto editoriale rispetto alle origini, è la nostra testata a compiere i suoi primi 40 anni. Senza scandali.

Un febbraio da batticuore

I “festeggiamenti” veri e propri si terranno in primavera, quando ricorre l’anniversario. Intanto, però, abbiamo deciso di aprire l’anno scegliendo come fil rouge di questo primo numero quello che, in fondo, ha permesso a questa rivista di arrivare fin qui e che, paradossalmente, ci siamo accorti che – da quando la sottoscritta ha assunto la direzione, nel 2017, iniziando a rendere ogni uscita “tematica” – non abbiamo mai sviluppato. Pur essendo, se vogliamo, il più classico e il più forte. Ossia, l’amore. Peraltro, perfetto nel mese di febbraio, quando come sappiamo ricorre San Valentino. Ma, grazie ai nostri esperti opinionisti, noi come sempre lo abbiamo declinato a tutto tondo: dal punto di vista spirituale, culturale, artistico, famigliare, culinario, economico, sportivo, sanitario, ambientale, sociale… Eccovi dunque la nostra “visione” del più antico, il più conosciuto, il più emozionante dei sentimenti.

Auguri agli innamorati… di questo progetto!

Che cosa c’entra tutto ciò con i nostri “anta”? Beh, in fondo, mandare ancora in stampa, 4 decenni dopo la fondazione e nonostante un ultimo periodo in cui non ci siamo fatti mancare alcunché (dal lockdown al prezzo della carta alle stelle), quello che è attualmente il più longevo mensile del Varesotto, che cos’è, se non un atto d’amore per il nostro territorio e per chi lo abita? Auguri, allora, a tutti i lettori, tutti gli inserzionisti e a tutti noi della redazione e dintorni, che – nonostante l’età ormai matura, che di solito smorza gli slanci d’affetto giovanili – siamo ancora innamorati di questo progetto.

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