Le opere di Carlo Iacomucci, attivo per 12 anni a Varese il secolo scorso, la cui attività resta testimoniata in diversi luoghi della nostra provincia
a cura della redazione
“Le mascherine d’artista sono un messaggio di speranza per il futuro, rappresentando un simbolo di protezione verso l’esterno, ma al tempo stesso anche un palcoscenico cromatico, quasi un inno alla vita e alla rinascita, di fronte al nemico invisibile che colpisce silenzioso, provocando una sensazione di sgomento e di impotenza. Fuori dai contorni della mascherina, la presenza di un arcobaleno particolarmente vivido, a testimoniare la speranza di un futuro migliore libero, una volta per tutte, dalla malattia e dal dolore”. Così viene presentato il lavoro del maestro Carlo Iacomucci, di cui una ventina di opere è esposta fino a fine ottobre al complesso TiffanyVelini4 a Macerata. Si tratta di realizzazioni su carte speciali usomano ispirate al periodo del Covid-19 e dedicate a I colori della speranza”.
Il periodo varesino
Tra i pochi artisti in Italia che ha sviluppato e illustrato questo tema, i promotori dell’iniziativa ricordano che l’artista marchigiano ha operato per 12 anni nella Città Giardino, insegnando Figura disegnata anche al locale Liceo Artistico dal 1974 al 1985 e facendo parte dell’Associazione liberi artisti della provincia di Varese. Sue opere si trovano – tra l’altro – al museo di Masnago e del Sacro Monte, alla Civica galleria di Gallarate e a Casa Molina, all’oltre all’affresco a Duno di Dumenza.
Deliziare la vista e lo spirito
In tempo di pandemia e di misure restrittive di salute pubblica, Carlo Iacomucci delizia la vista e lo spirito, con le sue creazioni frutto di una indomita e inesauribile voglia di “fare arte” nonostante tutte le restrizioni e le privazioni imposte dal momento contingente.
in foto: Un’opera e l’artista al lavoro