Woman in Red&White

di Andrea Mallamo

di Chiara Milani

In occasione del Baff 2021, dove ha debuttato come autrice e regista dell’episodio L’amore nonostante tutto del film SelfieMania, Elisabetta Pellini ci ha concesso una lunga video intervista, rivelandoci una “chicca” su Milena Vukotic

Il suo amore per il mondo dello spettacolo è nato in punta di scarpette al teatro Impero a Varese, città dove è cresciuta e dove si esibiva nei saggi di ballo da piccola. Da allora, Elisabetta Pellini ne ha fatta di strada, come attrice e ora anche come autrice e regista.

Alla 19esima edizione del Busto Arsizio Film Festival – a cui si è presentata con un abito bianco e rosso, in tinta con i colori della città e della provincia – ha infatti presentato in anteprima il film in 4 episodi SelfieMania, una coproduzione internazionale nata proprio da una sua idea.

E’ stato un lavoro complesso, perché io sono appassionata dei film a episodi, che si usavano moltissimo negli anni Settanta, mentre ora è diventata una cosa un po più desueta ed è difficile trovarli, mentre invece secondo me è bello riportarli, anche per far conoscere nuovi registi”.

Il film ha un tema molto attuale: il “mal di selfie” in diversi Paesi, quali Russia, Austria, Usa e Italia…

Non parlo del fatto di farsi un selfie, che può essere molto

carino, ma proprio di una mania internazionale, che viene vista e vissuta in modo diverso a seconda delle nazioni. Sempre più spesso, purtroppo, si legge di incidenti a causa di selfie, di distrazioni dovute a questi social con amici virtuali, che in realtà ti portano a essere molto solo. Questa continua mania compulsiva di voler comunicare qualunque cosa, soprattutto per avere più like e follower, crea disagi psicologici e spesso anche incidenti, perché le persone per fare il selfie magari estremo, fanno pure incidenti mortali in auto, ferendo gli altri perché guidano con il telefonino, mostrando la strada o facendosi vedere mentre ballano ascoltando la radio”.

Com’è stato questo esordio dall’altra parte della telecamera? Scrivere e dirigere è ciò che vuoi fare “da grande” oppure ti piacerebbe (anche) continuare a recitare?

Una cosa non esclude l’altra, sinceramente però non le voglio mettere insieme: come attrice mi piace essere diretta, come regista e come autrice mi piace invece molto il rapporto con gli attori, scegliere le location. Essendo una grande appassionata di cinema, guardo le cose nei minimi dettagli. Mi piace moltissimo il rapporto che si è instaurato con Milena Vukotic, Andrea Roncato e Bianca Nappi e non era del tutto scontato, perché parliamo di grandissimi attori. Vukotic ha lavorato con Fellini, Roncato con Muccino e Pupi Avati… insomma, hanno una grandissima esperienza, per cui non era scontato che mi ascoltassero e mi seguissero fino alla fine. Invece, non soltanto mi hanno seguita, ma è nata un’amicizia meravigliosa. Pensate che Milena non è molto social con il telefonino nella sua vita reale ma, per interpretare l’influencer spendacciona dell’episodio che ho scritto e diretto, le abbiamo insegnato a fare i video selfie con l’asta ed è stata così brava che nei titoli di coda l’abbiamo citata anche come operatrice Iphone.

A proposito di donne, all’ultima Mostra internazionale di Venezia, Jane Campion, la regista di Lezioni di piano, già Palma d’oro a Cannes ha detto che c’è un importante cambiamento in corso per quanto riguarda il rapporto tra le donne e il cinema, che ora ha più coraggio e dà loro più sostegno. Che cosa ne pensa?

Penso che sia giusto ed è bellissimo, perché il cinema in alcuni casi può essere un po’ maschilista come ambiente, soprattutto tra gli addetti ai lavori, mentre ora la donna è sempre più presente e addirittura ci sono delle nuove agevolazioni per ricevere finanziamenti dal ministero in caso di regista, autrice o direttore alla fotografia donna. Questa cosa però non deve essere un boomerang, nel senso che se un regista uomo se lo merita di più, non bisogna scegliere per forza una collega soltanto perché è donna. Insomma, sento di tante donne che lamentano di essere accusate in quanto donne, ma io vorrei dire loro che non vengono accusate perché donne, bensì perché non competenti. Quindi, non nascondiamoci dietro al fatto che siamo donne, perché questo non mi piace.

Foto a sinistra: Per l’apertura del Baff 2021, Elisabetta Pellini ha sfoggiato una mise bianca e rossa, in tinta con i colori della città di Busto Arsizio e della provincia di Varese (Photo Nick Zonna BAFF)

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