Se è vero che “il rock non morirà mai”, come ha dichiarato Damiano dei Maneskin in occasione del trionfo della band italiana all’Eurovision 2021, dedichiamo la nostra storia di copertina a uno dei membri fondatori della PFM – Premiata Fonderia Marconi, sempre capace di guardare avanti come artista e come Presidente del CPM Music Institute di Milano, che definisce “un innovatorio con didattica 2.0”
E’ stato capace di passare dal rock della PFM – Premiata Forneria Marconi a pittura e scultura, sempre con successo. Adesso, Franco Mussida pubblica con la casa editrice bustocca Nomos il suo libro L’oro del suono.
Il giorno prima della presentazione ufficiale del volume, è stato protagonista della puntata della trasmissione Prospettive, la produzione di VareseMese in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle 19.55 su Rete55.
Il codice musicale
“Noi siamo abituati, per esempio, a vedere un falegname che lavora il legno e per noi è normale che la qualità del legno debba essere osservata. Se noi prendiamo invece il musicista, una musica in qualche modo diventa bella o brutta a seconda dell’abilità del musicista”, spiega l’autore di tanti successi italiani e internazionali: “Sembra quasi che il suono non abbia nessuna importanza nella qualità del suono stesso, quindi il lavoro parte proprio dalla spiegazione di quello che io definisco codice musicale, che qualcosa che arriva prima della forma musicale. Che poi diventi jazz, musica classica, pop o rock, è sempre una forma di energia che dobbiamo imparare a conoscere”. Di qui, il libro che, incalza Mussida, “è proprio la spiegazione di questo percorso, della ragione per cui ho avuto la necessità di raccontare questa cosa. L’origine di questa immaginazione e il percorso di 10 anni di lavoro tra mostre esperienziali e lavori pratici è dunque un viaggio all’interno del codice musicale: com’è nato e come si è voluto”.
L’ascolto emotivo consapevole e il CPM Music Institute
Impegnato anche in un progetto di ascolto emotivo consapevole, che è stato premiato nel 2017 dal Presidente della Repubblica e attualmente coinvolge quattro carceri lombarde, il musicista svela i suoi progetti futuri. A partire dal CPM Music Institute di Milano, che è un istituto di ricerca che, sottolinea Mussida, “ha segnato la storia della musica popolare in Italia dal punto di vista didattico dal 1984 a oggi e che ci piace immaginare più un innovatorio, più che un conservatorio, con una didattica 2.0”. Spiegando che gli piace pianificare di 6 mesi in 6 mesi, il fondatore e presidente di questa realtà spiega di volerla portare a “collaborare con grandi università italiane, così come stiamo facendo adesso, e ad essere un motore di ricerca per i ragazzi, per il talento dei ragazzi, per far sì che ciascun ragazzo abbia la sua personalità, la ricerchi e la possa esprimere nel pieno della sua libertà”. Ma non è tutto.
Le prospettive personali
Da grande chitarrista, compositore e cantante, qual è, Mussida conclude: “Per quanto mi riguarda, uscirà un lavoro discografico in cui proverò a raccontare tutto quello che ci siamo detti finora, ovvero sarà un lavoro dedicato alla musica. Sono 74 anni che la utilizzo e adesso è arrivato il momento di dover parlare di lei”.
ph: Franco Mussida – Credito Agostino Osio