Sport da cani

di Andrea Mallamo

di Sabrina Giussani

Gli sport cinofili sono attività che si possono svolgere con il nostro cane sia a livello ludico e amatoriale sia competitivo. Gli obiettivi sono il divertimento e la condivisione di un’esperienza che contribuisce alla costruzione di una relazione tra uomo e cane di buona qualità.

Tante attività dai nomi inglesi

Le proposte sono numerose, dalla semplice corsa fino alle discipline più strutturate come Agility, Disc Dog, Canicross, Obedience e Rally Obedience, Dog Trekking, Mobility, Dog Orienteering, Mantrailing (ricerca di persone). Inoltre, è possibile realizzare attività acquatiche o di ricerca e discriminazione olfattiva.

Cuccioli e anziani

I cuccioli non svolgono attività agonistiche, ma praticano le discipline a livello ludico; l’obiettivo è favorire la socializzazione con i propri simili e le persone, la conoscenza degli stimoli sensoriali (visivi, uditivi, tattili, olfattivi) presenti nell’ambiente di vita, la percezione del corpo che si muove nello spazio e la capacità di entrare in sintonia con un partner umano.

Anche i cani anziani devono svolgere un’attività calibrata in base non soltanto alla condizione fisica, ma anche cognitiva; la disciplina scelta deve essere volta a mantenere il tono muscolare, l’equilibrio e stimolare gli organi di senso.

Scelta di misura

Consiglio di realizzare un’accurata visita sanitaria presso il Medico Veterinario prima di iniziare uno sport cinofilo con un cane di qualsiasi età così da valutare la funzionalità cardiaca e respiratoria, l’apparato muscolo – scheletrico e la funzionalità degli organi di senso. È opportuno ricordare che alcune razze non sono in grado di compiere un’attività fisica intensa a causa delle difficoltà respiratorie indotte dal caratteristico “muso schiacciato”, come per esempio i brachicefali (Carlino, Bulldog Inglese, Bouledogue Francese e così via). 

La psicologia dello sport

Da qualche anno è nata poi una nuova disciplina, la psicologia dello sport, una corrente di pensiero in cui sono confluite la psicologia, la psicologia del lavoro e delle organizzazioni, la psichiatria, la medicina, la sociologia, la pedagogia, l’educazione fisica e molte altre. Per ottenere un buon risultato in una prestazione sportiva e, di conseguenza, una performance atletica valida, infatti, sono necessarie un’efficiente condizione fisica, capacità tattiche e motorie, un ottimo controllo emotivo sulle situazioni e flessibilità cognitiva. Tutto ciò può essere applicato anche al training addestrativo utile alle discipline cinosportive.

Addestrare è una parola molto usata e significa formare, rendere abile. Deriva dall’unione di ad e destro (a sua volta riconducibile al latino aureo dextrum), portare alla destra, rendere destro, e cioè capace. Applicando questo termine alla performance sportiva, il significato può essere rimandato a preparare, allenare, istruire allo svolgimento di un’attività.

Come migliorare la performance di coppia

L’addestramento è, spesso, inteso come un programma antropocentrico in cui l’essere umano è misura e punto di riferimento, mentre il cane deve adattarsi facendo appello alle proprie risorse: il partner umano sceglie l’attività in base ai propri desideri e plasma il cane così da raggiungere il proprio obiettivo. L’applicazione delle nozioni tratte dalla fisiologia degli organi sensoriali del cane (come, per esempio, le dimensioni del campo visivo binoculare), dalla neurobiologia del sistema nervoso (come l’apprendimento e la memoria), dalla psicologia della comunicazione (come la prossemica, la postura, la cinetica, la gestualità) potrebbe migliorare la performance della coppia. Per esempio, così come in una gara di slalom gigante i concorrenti hanno accesso alla pista e possono studiarne il tracciato, sarebbe opportuno che anche i cani insieme ai conduttori potessero ispezionare il percorso di Agility. In questo modo, la coppia sarebbe in grado di creare una mappa cognitiva del percorso, aumentare la coordinazione e condividere la “tensione emozionale”.

In foto: Sabrina Giussani, medico veterinario di Busto Arsizio, presidente senior di Sisca Società italiana delle scienze del comportamento animale)

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