5 esperti di cui fidarsi

di admin

Sabrina Giussani, di Busto Arsizio, presidente senior di Sisca (Società italiana delle scienze del comportamento animale), spiega a chi rivolgersi in sicurezza per il comportamento di cane e gatto

“Per un neofita è difficile orientarsi” di Sabrina Giussani

Libri, riviste, internet contengono numerose informazioni sul comportamento, alimentazione, malattie organiche e molto altro degli animali da compagnia. È difficile per un neofita riconoscere un’informazione scientifica attuale da ciò che è frutto dell’esperienza personale dello scrittore o, addirittura, è “inventato”.

Le figure di riferimento

Le figure di riferimento formate per supportare le famiglie nella convivenza con un animale sono: l’educatore cinofilo, che si occupa di formare il cucciolo in crescita non affetto da sintomi riferibili a malattie del comportamento (il consulente della relazione felina è il corrispettivo per il gatto della precedente figura);  l’istruttore cinosportivo, che allena il cane adolescente o adulto per partecipare alle discipline sportive come agility dog, canicross, disc dog e così via; l’educatore cinofilo esperto nell’area comportamentale, che supporta il medico veterinario esperto in medicina del comportamento animale nella riabilitazione del cane affetto da malattie del comportamento; l’istruttore cinofilo esperto in interventi assistiti con gli animali e il pet sitter, che si occupa di cani, gatti e nuovi animali da compagnia presso l’abitazione della famiglia oppure, solo per il cane, durante la passeggiata. Consiglio all’utente di documentarsi leggendo, per esempio, il curriculum vitae della persona a cui ci si desidera rivolgere così da valutare la formazione e l’esperienza.

Il medico veterinario “esperto in comportamento animale”

Questa figura professionale ha competenze sia nel settore medico–clinico sia in quello etologico–comportamentale. Per ottenere questo riconoscimento, deve possedere specifici requisiti elencati dalle linee guida Fnovi e previsti dal decreto ministeriale del 26 novembre 2009. On line è disponibile l’elenco dei medici veterinari “esperti in comportamento animale”. Essi possono agire nell’ambito della prevenzione o della cura. Per esempio, possono fornire consigli al sistema famiglia in merito alla scelta della razza del cucciolo o gattino da adottare, al sesso o a come disporre le risorse necessarie al piccolo (punti cibo, acqua, luoghi di riposo, toilet) nell’abitazione e così via. Oppure, alla comparsa di uno più “comportamenti alterati” mostrati dal cane o dal gatto – come per esempio sporcare in casa, disperarsi quando solo, frequenti risvegli notturni, urina e feci fuori dall’apposito spazio, aggressioni, distruzioni e così via – il medico veterinario può, dopo aver realizzato una visita comportamentale, definire se si tratta di una situazione “normale” per il cane/ gatto ma poco gradita all’essere umano oppure è presente una malattia del comportamento e i sintomi presentati dall’animale indicano un disagio emozionale. È opportuno evidenziare, però, che alcuni comportamenti possono essere provocati dalla presenza di una malattia organica: per questo l’esperto, nell’ambito della visita comportamentale, esegue un’accurata valutazione clinica e richiede, quando necessario, esami collaterali (per esempio esame del sangue e/o delle urine) e visite specialistiche.

Articoli Correlati