Arte in scatola

di Andrea Mallamo

Luca Borsa, game designer di Busto Arsizio e portavoce della filiale italiana dell’associazione degli autori di giochi, spiega ai nostri lettori l’importanza delle illustrazioni nelle attività da tavolo: un aspetto capace di fare la differenza e che a volte sconfina in vera e propria arte applicata all’esperienza ludica

di Luca Borsa

Una delle componenti del gioco è la Mimicry, che si può definire quella caratteristica che abbiamo nel gioco quando ci travestiamo o comunque interpretiamo un soggetto “altro” da noi, sia che indossiamo una maschera di Carnevale sia che usiamo la pedina del pirata in un gioco da tavolo. Il tutto poi ci porta alle ambientazioni, perché si spesso i giochi rappresentano sogni, finzione, ma attingono dalla realtà e quindi troviamo giochi di ogni tipo: dal semplice concetto astratto di due eserciti contrapposti uno bianco e uno nero su una scacchiera all’essere investigatori alla caccia di un ladro a Scotland Yard.

Ciò fa sì che, quando si fa un gioco, lo si ambienti, lo si “vesta”, gli sia dia un’identità che spesso può aiutare sostanzialmente a decretarne il successo.

Mood “colorato”

Ambientare un gioco significa fornirgli un tema che dovrà essere percepito da chi gioca come parte integrante dell’esperienza ludica, perché l’immedesimazione aiuti a far si che che il divertimento e il ricordo siano più forti e sentiti. Qui entrano in campo grafici e illustratori, veri artisti che con le loro immagini devono subito catturarci e farci entrare – ancora prima di aver mosso una qualsiasi pedina – nel mood del gioco nella sua essenza.

Illustrazioni “griffate” 

Quante volte davanti a uno scaffale pieno di scatole restiamo colpiti da un’illustrazione o da una copertina che si staglia rispetto alle altre e ci incuriosisce? Ci sono case editrici che pagano artisti per far le copertine dei giochi e sempre di più l’illustrare è valorizzato: oltre al nome dell’autore o degli autori, infatti, sulla scatola troverete anche quello dell’illustratore.

Quando la fantasia prende forma

Un paio di esempi su tutti: Leggende di Andor, dove Michel Menzel ci regala un fantastico mondo Fantasy, e la scatola di Scythe, un gioco poco conosciuto al grande pubblico, ma che ha avuto grande successo anche per le illustrazioni del polacco Jacob Rozalsky: piccoli quadri che sono stati anche raccolti in un libro. Quindi, la parte “artistica” diventa importante e integrante con la meccanica: un tabellone disegnato con cura, con colori che aiutano, rende infatti la sessione di gioco senz’altro più piacevole.

Star… in scatola

Ci sono giochi dove poi le illustrazioni non sono soltanto la veste grafica o di contorno, ma diventano il vero motore: pensiamo a Dixit capolavoro assoluto con le sue 7 milioni di scatole vendute nel mondo, dove le immagini oniriche dell’illustratrice Marie Cardouat, diventata una vera star, sono il gioco ed è proprio attraverso le sue immagini che i giocatori si sfidano in un’esperienza ludica che può riunire al tavolo generazioni diverse, senza che ci sia un problema.

Le tinte del divertimento 

Le illustrazioni creano quindi quella relazione e coinvolgimento che è fondamentale per un’esperienza ludica e, se pensiamo ai più piccoli, ciò diventa ancora più importante: un bimbo, davanti alla scelta di giocare con un gioco senza illustrazioni – pensate per esempio alla dama – o uno illustrato, sceglierà sicuramente il secondo. Colori vivaci – i classici rosso, giallo, verde e blu, con tinte piene – si trovano in tutti i giochi per bambini. Anche se le scelte illustrative possono fare la differenza: come, per citare un caso concreto, in Balloon, dove i palloncini prendono vita e diventano i veri personaggi del gioco.

La bellezza di giocare

Dunque, forse finora non ci avevate mai fatto caso, ma il gioco è un prodotto complesso, in cui anche la parte “artistica” deve essere curata e valorizzata, proprio per fornire al giocatore quel senso del “bello” che l’arte deve trasmettere.

 

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