Piccole scienziate crescono
“Alle donne viene richiesto di essere brave e gentili, di non farsi male e di essere educate, anziché di rischiare, di cadere, di provarci e riprovarci”. Alle ragazze, dunque, servirebbe più coraggio secondo Silvia Paganini, imprenditrice di terza generazione nell’azienda familiare, componente del Consiglio centrale dei giovani imprenditori di Confindustria. Ma se questa forza d’animo non è ancora materia di studio a scuola, lo sono invece le Stem, ossia scientifico-tecnologiche, che al momento darebbe più possibilità di lavoro sia ai maschi sia alle femmine. Peccato che, queste ultime, le studino meno.
Il picco dell’interesse
Ecco perché lo scorso triennio, quando era al vertice del Gruppo giovani imprenditori dell’Alto Milanese, Paganini ha portato avanti un progetto che ha coinvolto 500 bambini e 60 insegnanti, offrendo agli alunni della primaria il pensiero computazionale e il coding, ossia la programmazione informatica. “Il picco dell’interesse femminile per queste discipline infatti è all’apice verso i 10 anni, per poi calare nell’adolescenza”, ricorda Paganini: “Con tutte le conseguenze del caso nella scelta del percorso di studi”.