Antonio Casanova – illusionista, personaggio televisivo e scrittore – si racconta. Svelando il “segreto” del suo rapporto “elettrizzante” con il pubblico
di Chiara Milani
E’ stato uno degli ospiti del recente TEDx a Busto Arsizio. Incentrato sul chaos. Che, secondo lui, sostanzialmente non esiste in natura, perché altro non sarebbe se non un ordine perfetto, visto da un altro punto di vista. Un po’ come “un’illusione non è altro che la realtà vista da una prospettiva inaspettata”. Partiamo da qui per chiedere ad Antonio asanova – illusionista, personaggio televisivo e scrittore – il “segreto” di come “eletrizzare” il pubblico.
Spiegaci meglio il tuo pensiero sul chaos…
Si è molto semplice. In realtà ogni effetto illusionistico è un’applicazione di tecniche fisiche o meccaniche, che però vengono utilizzati in modo diverso dal solito. Quindi i risultati sono inaspettati e ciò crea lo stupore,
cioè il senso della qualcosa di meraviglioso, qualcosa che noi non ci possiamo aspettare, che ci fa tornare bambini e priamo
gli occhi, apriamo la bocca… È per noi arrivato Babbo Natale nel momento stesso in cui avviene la magia.
A proposito di magia, hai conosciuto David Copperfield, Paul Osborne è stato un po’ il tuo padrino oltreoceano… diciamo c’è un’energia speciale tra l’illusionista e il pubblico affinché lo spettacolo possa riuscire. Ma come si fa a crearla?
Io non credo che sia un’energia limitata agli illusionisti: è l’energia che esiste in tutti noi e che vorrei chiamare empatia, la possibilità di riuscire a collegarci tra di noi se non ci mettiamo davanti quelle barriere stupide che ogni giorno in realtà purtroppo ci si
pongono di fronte perché siamo magari antipatici, sconosciuti, egoisti… Sicuramente anche il momento attuale ci rende più difficile questo collegamento sociale, poiché passiamo sempre più attraverso queste macchine che parlano per noi e tutto cio’ che diventa virtuale fa diventare meno facili collegamenti. In realtà il palcoscenico è la dimostrazione che se ci si apre al pubblico, funziona: non voglio sentirti dire quanto sono bravo a fare qualcosa. Assolutamente no. Voglio vedere nei tuoi occhi lo stupore di quello che riesco a fare. E’ un po’ come nella musica classica. Quando si e’ veramente bravi non si suona un pezzo per sentirsi dire che si è bravi, ma lo si fa per suscitare un’emozione negli altri. Questo è energia.
Tu hai citato la musica. Ci sono anche delle immagini che ritraggono mentre suoni… Covid-19 permettendo, quali sono i tuoi prossimi progetti?
Con Striscia la notizia ho avuto l’opportunità durante il lockdown di mettere un pianoforte in
varie piazze d’Italia. Se le cose andranno come devono e i teatri potranno continuare a ospitare persone, riporterò in
giro Incantesimi. C’è anche un bel progetto di un podcast sui maghi della guerra, cioè su come illusionisti sono stati utilizzati durante le guerre mondiali, con strumenti assolutamente pacifisti, per sovvertire alcune incredibili situazioni, tipo lo sbarco in Normandia. E poi naturalmente la rubrica di Striscia la magia, dove mi diverto a creare grandi illusioni
e a giocare sul fatto che tutti noi illusionisti sbagliamo sul palco e dobbiamo imparare a farci una risata sopra come facevo anch’io su me stesso all’inizio. Dobbiamo tutti essere capaci dell’autoironia per rendere più magico ciò che facciamo.