Da un capo all’altro del pianeta, ci siamo collegati con leader di varie nazionalità per capire in che modo la pandemia stia cambiando lo scenario internazionale
a cura della redazione
Gettare uno sguardo oltre i nostri confini. Per capire quale sia la situazione, ma anche come stanno reagendo nel resto del mondo, visto che siamo di fronte a una pandemia. Con questo proposito dalla terrazza dove il nostro direttore, Chiara Milani, conduce le interviste di VareseMese – in onda dal lunedì al venerdì sull’emittente televisiva Rete55 e sempre visibili sul nostro sito internet – abbiamo deciso di allargare i nostri orizzonti oltre il territorio, invitando ospiti dal resto d’Italia e d’Europa, ma anche da altri continenti. Ecco che cosa ci hanno detto i primi che abbiamo contattato.
Nuove frontiere tecnologiche
Per affrontare, superare e uscire migliori dalla crisi – anche economica – che stiamo vivendo, dagli Stati Uniti d’America, nella persona di Scott Greenlee, presidente dell’omonima società di consulenza internazionale per politici, aziende e organizzazioni non governative, con uffici in America e in Asia, ci è giunto l’invito a costruire una “nuova normalità” valorizzando l’implementazione tecnologica che stiamo sperimentando, in termini per esempio di e-learning, ma anche telemedicina. Fronte, quest’ultimo, su cui in Italia ci sono ancora ampi margini di miglioramento.
Investimenti a livello regionale
Al contempo, Ismail Haznedar, stratega e consulente di management aziendale certificato, nonché fondatore e presidente di Gain global, una rete globale di investitori con sede a New York, in collegamento dalla Turchia ci ha detto: “La pandemia avrà conseguenze sulla salute, ma sicuramente anche un impatto economico, in particolare sulle piccole e medie imprese. La gestione del flusso di cassa e la comunicazione sono cruciali durante questo periodo. Pertanto, la creazione di ulteriori linee di credito e il rinvio di imposte e assicurazioni aiuterebbero le aziende a sopravvivere. E’ un buon momento per aggiornare il loro modello di business per renderlo pertinente con le nuove aspettative dei clienti”. Haznedar, peraltro ha avuto in più occasioni l’opportunità di visitare il nostro Paese, anche in occasione dell’Expo 2015 a Milano: “Ogni luogo ha la sua unicità e ciò ci darà la possibilità di rimettere a fuoco i nostri punti di forza ed essere più efficienti. Ci vorrà un investimento nella produzione a livello regionale, magari con nuovi partner, a causa dell’elevato costo delle risorse e della logistica e ciò riporterà opportunità di investimento nella regione, il che darà la possibilità di superare questa situazione più rapidamente”.
L’impatto del singolo
Ma come fare a farsi trovare pronti? Lo abbiamo chiesto a
Roland Kwemain, che è un coach e formatore internazionale, autore dell’autobiografia The impact of one (L’impatto del singolo), sull’abilità di ogni persona di creare un cambiamento positivo. Dal Cameroon, dove vive, ci ha forniti alcuni suggerimenti su come le organizzazioni possono superare la crisi. Quattro, in sintesi, le mosse suggerite: concentrarsi sulla visione, missione e i valori della tua organizzazione; i leader dovrebbe dare l’esempio stando in prima linea; mantenere lo stesso livello di disciplina e professionalità, reinventarsi adottando l’atteggiamento positivo.
Quanto il nostro Paese, che ha visitato un paio di volte venendo anche in Lombardia. Ha commentato: “Conosco i miei amici italiani come persone molto dinamiche, premurose e gioiose. L’Italia è generosa, forte e amorevole e questi sono i valori da cui ripartire per costruire il futuro. Le nuvole scure faranno sicuramente posto al magnifico Blue Italian Sky (il cielo blu italiano)”.
La storia insegna come risorgere
Dall’Africa all’Asia, in Giappone abbiamo parlato con Kentaro Harada, imprenditore con un lungo elenco di incarichi a livello locale e internazionale nel mondo degli affari, così come nel sociale. Venendo dalla prefettura di Hiroshima, tristemente famosa per lo scoppio della bomba atomica, ha spiegato che cosa possiamo imparare dal passato per costruire il nostro futuro: “Sapete che i giapponesi hanno ricostruito il loro Paese dopo la guerra. Non si è trattato soltanto di una ripresa, ma di un rinnovamento. Abbiamo reso le infrastrutture e gli edifici più forti e più confortevoli, nonché modernizzato i nostri sistemi sociali come leggi, dogane, istruzione e così via. Il punto è che dovremmo lavorare non soltanto per una ripresa, ma per rinascere dopo Coronavirus. Le specie che si adattano al cambiamento sono quelle che sopravvivono”.
Quindi, l’invito finale, carico di speranza: “Dobbiamo investire contro nuovi tipi di infezione; arricchire il sistema medico e le infrastrutture tecnologiche. Inoltre, è un buon momento per noi per ripensare a come vivere una vita. E noi italiano secondo lui siamo la gente migliore che vive una vita bellissima. Ci chiede si diffondere questo stile di vita nel resto del mondo. Dice che vuole vedere venire dall’Italia quel Rinascimento moderno necessario per superare questa stagnazione”.