Viviamo nell’era dell’immagine. Quella di Instagram e Youtube. Quella in cui ciò che conta è postare e farlo in fretta, convinti a volte che il like giustifichi il mezzo. Ecco dunque che, in un simile contesto sociale, il Premio Filippo Bossi appare una vera e propria lezione di educazione alla sensibilità visiva
di Chiara Milani
Il valore delle immagini
Intitolato alla memoria di un video operatore stroncato da un brutto male a soli 38 anni, questo riconoscimento mira a riaccendere il desiderio delle immagini come valore, presentando uomini che attraverso produzioni di elevata qualità possano dare un concreto stimolo di impegno e passione per una professione di alto contenuto artistico e sociale ai giovani delle nostre realtà locali.
Viva la nonna, maestra di cucina e di vita
Con lo stesso spirito, in quella che è anche l’era di MasterChef, la dodicesima edizione del Premio non poteva che andare a un attivista del cibo sano e genuino: Daniele De Michele, in arte Don Pasta. Regista di film e serie per il web e la televisione, il vincitore 2019 del riconoscimento – assegnato a Villa Puricelli a Bodio Lomnago – è anche giornalista, autore di spettacoli e performance che vedono al centro il cibo. Quello delle nonne d’Italia e del mondo. Dei pescatori, gli allevatori, i coltivatori. Quello raccontato in un documentario, I Villani, che è un inno all’antica cultura culinaria italiana a km 0.
Insegnamenti senza tempo
Così, su un grande schermo contornato non a caso da erbe aromatiche, il mese scorso si sono alternate immagini del pane carasau cotto nel forno a legna e dei cannoli fritti nello strutto, “condite” da storie familiari che hanno poi fatto la Storia d’Italia. “Mi hanno chiesto spesso di portare questa cultura nelle scuole, prima che scompaia, ma non dipende da me: io ho fatto la mia parte, investendo 5 anni in questo lavoro da un capo all’altro d’Italia”, ha commentato Don Pasta che, nell’epoca dei selfie e delle star tra i fornelli, nei video quasi non appare.
La riscoperta dei sapori locali
Un lavoro di riscoperta dei sapori di un tempo, quello di De Michele, reinterpretato in chiave moderna nel buffet finale a cura dello chef Simone Lipani che – originario della Sicilia, ma attivo in centro a Varese – ha voluto fondere il gusto di un cannolo siciliano, in versione salata ma di fattura tradizionale, con quello del nostro formaggio zincarlin. “Perché qui ci sono prodotti della terra eccezionali, come l’aglio orsino, che crescono ovunque, ma che la gente del posto quasi sempre non sa riconoscere e usare”, ha spiegato il giovane capocuoco che, nel suo intento di rieducazione ai gusti dimenticati racchiusi nei boschi delle Prealpi, ha in comune con Don Pasta l’interesse per la riscoperta del cibo quotidiano di un tempo, spesso a rischio d’estinzione.
Torta di compleanno social..e
Ad assaporare questi prodotti, in video e dal vivo, parenti, amici e compagni di scuola di Filippo che, riuniti nell’associazione che da 12 anni promuovere il premio, hanno dunque ricordato con coraggiosi sorrisi le sue due passioni: i bei video e il buon cibo. Davvero un bel regalo di compleanno per Bossi, che il 15 giugno avrebbe compiuto gli anni. Una data che i suoi cari non dimenticheranno mai, senza bisogno che a ricordarla loro sia Facebook.
In foto: Daniele de Michèle, in arte Don Pasta, parla alla platea del Premio Filippo Bossi. PH: Patrick Samuela May (www.patrickmai.it)