La bella stagione del capitale di rischio: nel 2018 sfiorati i 10 miliardi di euro investiti in 359 operazioni. I risultati presentati al convegno annuale dell’Aifi (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt). Lombardia prima in Italia
a cura della redazione
Fiorisce il capitale di rischio. Al convegno annuale di Aifi (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt), tenutosi a Milano a marzo, sono stati presentati i risultati dell’analisi sul mercato italiano condotta in collaborazione con PwC – Deals.
Raccolta
Nel 2018 la raccolta sul mercato nel private equity e venture capital è stata pari a 3.415 milioni di euro, in calo rispetto ai 6.230 milioni dell’anno precedente. Se prendiamo in considerazione soltanto quella indipendente di soggetti privati, l’ammontare è in crescita, pari a 2.738 (erano 920 milioni nel 2017), e ha una predominanza italiana pari al 64%. Gli operatori che l’anno scorso hanno svolto attività di fundraising sul mercato sono stati 32 (28 privati).
“La prima fonte sono state casse e fondi pensione,” afferma il presidente di Aifi, Innocenzo Cipolletta: “Questo è un segnale che aspettavamo da tempo e che può essere un primo passo verso un allineamento europeo con gli investitori internazionali. Il sistema previdenziale è in tutti i Paesi il principale investitore nei fondi di private capital, perché danno rendimenti maggiori per chi può investire in tempi relativamente più lunghi. Così facendo investe anche in se stesso poiché promuove l’attività economica della nazione e il lavoro, che è la sola fonte di finanziamento della previdenza”.
Investimenti
“Lo scorso anno si è registrato un nuovo record per gli investimenti nel mercato italiano del private equity e venture capital, con il più alto ammontare di sempre”, commenta Francesco Giordano, partner di PwC – Deals. Infatti, l’investito è pari a 9.788 milioni di euro, quasi il doppio rispetto all’anno precedente”.
Il 66% arriva dagli operatori internazionali. “E’ stato un anno particolarmente positivo grazie ad alcune operazioni di dimensioni significative, non soltanto nel segmento buyout ma anche in quello delle infrastrutture” sottolinea Anna Gervasoni, direttore generale Aifi: “Quest’ultimo in Italia sta ricoprendo un ruolo sempre maggiore nelle operazioni di private capital. Anche al netto di large e mega deal, è un anno record in termini di ammontare. Il venture capital in particolare ha segnato una crescita importante, segnale di un paese in forte fermento innovativo”.
Il numero di operazioni è cresciuto del 15% attestandosi a 359 deal, rispetto ai 311 dell’anno precedente.
A livello geografico la regione che ha totalizzato la gran parte delle operazioni è la Lombardia con il 44% del numero dei deal in Italia, seguita da Emilia Romagna (10%) e Veneto (8%).
In foto: Anche il Sottosegretario allo Sviluppo economico Dario Galli, tradatese, ha partecipato alla sede di Assolombarda al convegno annuale di Aifi, presieduto da Innocenzo Cipolletta e diretto da Anna Gervasoni