L’ottava edizione della kermesse, promossa da Afi dal 16 marzo al 28 aprile lungo l’asse del Sempione, permette di scoprire anche diverse autrici di valore, selezionate dal curatore artistico Claudio Argentiero nei suoi viaggi dalla Francia alla Cina
di Chiara Milani
“Interpretazioni che consentono all’istante d’immedesimarsi con le storie di vita, lavoro, creatività e reportage, scoprendo autrici di valore che, plasmando la luce, parlano anche di se stesse”. Così Claudio Argentiero, presidente di Afi (Archivio fotografico italiano) e curatore artistico del Festival fotografico europeo 2019, presenta i lavori delle donne in mostra tra marzo e aprile all’ottava edizione della manifestazione. Scopriamoli di seguito..
Wiktoria Bosc: Corps fragile, Palazzo Marliani Cicogna a Busto Arsizio, dal 17 marzo al 28 aprile
Le immagini sono accompagnate dalle testimonianze con cui ciascuna delle donne immortalate evoca la sua relazione con il corpo, la malattia e le cicatrici, condividendo alcuni frammenti di questa trasformazione fisica ed emotiva
Yan Cangna: Ritratti di lavoratrici cinesi, Palazzo Marliano Cicogna a Busto Arsizio dal 17 marzo al 20 aprile
Il tema del lavoro, dei diritti e della sussistenza è al centro di questo progetto, che documenta gruppi di lavoratrici cinesi, in considerazione del fatto che le donne fanno più sforzi degli uomini, affrontando sia il proprio mestiere sia le faccende domestiche.
Chiara Chizzini: Ritratti di un mestiere – i pescatori di Huanchaco alla Galleria Boragno a Busto Arsizio dal 12 al 20 aprile
Una vita dedicata al mare, quella degli uomini di Huanchaco, trascorsa a cavalcare le onde insieme al loro caballito de tortora (barche fatte di giunco), a issare e rammendare le reti, a vendere quel pesce tanto conquistato.
Emanuela Colombo: Stiamo Scomparendo (Minoranze linguistiche in Italia), Università del Melo a Gallarate, dal 29 marzo al 26 aprile
A 70 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, la partenza per un viaggio narrativo e fotografico a più voci dalla Sicilia al Monte Rosa, in luoghi d’Italia sull’orlo del silenzio.
Valentina Cortese. La diva, Gallleria Boragno a Busto Arsizio dal 29 marzo al 7 aprile
Oltre 30 scatti dei più grandi fotografi italiani e americani raccontano la storia pubblica e privata dell’attrice, simbolo di carisma e di eleganza, che si è battuta in prima persona per l’emancipazione femminile. Un progetto di Elisabetta Invernici e Antonio Zanoletti.
Lorenz Elli: Identità in costruzione, Palazzo Leone da Perego a Legnano, dal 16 marzo al 28 aprile
Unendo progettazione, documentario e ricerca, l’autrice prova a tratteggiare una sorta di cartografia umana intorno alla colonizzazione contemporanea del Sahara occidentale
Stephanie Gengotti: Circus in love – The magical life of Europe’s Family Circuses, Palazzo Leone da Perego a Legnano, dal 16 marzo al 28 aprile
In un mondo dominato dalla tecnologia, dove le vite sono decise da algoritmi e robot, questo lavoro sui circensi moderni è un urlo di ribellione per riaffermare una dimensione più umana.
Oriella Montin: Alla ricerca del tempo perduto, Villa Pomini a Castellanza dal 17 marzo al 20 aprile
Attratta dal valore simbolico degli oggetti di recupero, l’artista lavora sull’effetto straniante, enigmatico e surreale della rappresentazione. Negli ultimi anni la sua ricerca è incentrata sul tema della famiglia in tutte le sue sfaccettature.
Rea Papadopoulou: Dark Tree – Albero oscuro, Castello di Msnago a Varese, dal 23 marzo al 12 maggio
Lungo le rive del fiume Kifissos di Atene c’era una volta un grande uliveto, conservato intatto fino all’arrivo dell’industria pesante. Oggi crescono soltanto erbacce urbane e alberi invasivi. L’oscurità della notte, però, sta trasformando il luogo, in cui ombre di lussureggianti verde scuro stanno emergendo dalle strade sporche di questo indisciplinato paesaggio industriale.
Patrizia Piga: Phantasmagorical alla chiesa Opai – Santi Innocenti di Villa Gonzaga a Olgiate Olona, dal 31 marzo al 19 aprile
Lungi dall’essere una fuga dalla realtà, piuttosto un invito a creare il nostro mondo, questi Foodscape rappresentano una realtà idilliaca, creata con il potere dell’immaginazione, in cui il cibo non manca mai.
Jeanne Taris: Gitani di Perpignan: quale domani?, Villa Pomini a Castellanza dal 17 marzo al 20 aprile
La fotografa ha trascorso giorni e notti, un Natale e un Capodanno con i gitani di Perpignan. Alla ricerca del barlume di speranza, della gioia e della convivialità che è evidente, nonostante l’immagine sia desolante.
In foto: Ritratti di lavoratrici cinesi di Yan Cangna